«Pronti a tagli fiscali sulla benzina» di Raffaello Masci

«Pronti a tagli fiscali sulla benzina» Dopo gli ultimi aumenti super a 2055 lire e quasi 2000 per la verde. Intervento sulla «carbon tax» o sull'Iva? «Pronti a tagli fiscali sulla benzina» D'Alema: se il prezzo continua a crescere... Raffaello Masci ROMA Se la benzina dovesse continuare a crescere il governo potrebbe ritoccare il prelievo i'iscale. E dato che di fatto la benzina sta crescendo e che, anzi, oggi toccherà il record di 2055 lire per la super e quasi quota 2000 per la verde, è possibile che l'esecutivo si ponga questo problema, come peraltro ha annunciato lo stesso presidente del Consiglio a «Kadioanch'io». I fatti dicono che, dopo gli aumenti di ieri decretati da Erg e 08, oggi anche Fina e Tamoil aggiungeranno 10 lire al prezzo «consigliato». Anche Api e Shell ritoccheranno i prezzi al rialzo, ma di cinque lire. Il tutto mentre la quotazione del greggio si assesta su alte vette: non è più lo zenit toccato due giorni fa di 24 dollari e 30, ma ieri era pur sempre a 23,60. Per il futuro, peraltro, ci sono diverse valutazioni: l'amministratore delegato di Eni, Vittorio Mincato, ritiene che la corsa all'insù non durerà, ma altri analisti non escludono una impennata fino a 29 dollari entro gennaio. E allora? «E allora - ha detto D'Alema - anche se non siamo noi a poter decidere sul prezzo della benzina che ò e resta libero, è comunque chiaro che se dovessimo trovarci di fronte ad una abnorme e ulteriore crescita che ponesse gravi allarmi, potremmo pensare di intervenire sulla parte fiscale». Dunque - è il senso delle parole del Presidente del Consiglio - si tocca il prelievo fiscale solo se ci saranno «allarmi», ma questi - per la verità - ci sono già: l'inflazione sta rialzando la tosta proprio a causa del prezzo doi carburanti e anche l'aumento del costo del denaro è un rischio cui si va incontro. Il governo, dunque, potrebbe decidere in tempi brevi di mettere mano all'esoso prelievo fiscale (circa del 73 per conto). «Si tratto di un'idea positiva - ha commentato Mincato - od è stata anche un'idea praticata in passato (nell'86 - ndr), quella di rimodulare il prelievo fiscale sull'andamento del greggio». Il governo, dunque, una decisione dovrà prenderla - ha dotto Sergio Cofferati, segretario della Cgil - perché «la ripresa dell'inflazione va combattuta, in quanto rallenterebbe il processo di risanamento e avrebbe un effetto negativo sulla ridistribuzione dei redditi, a partire dai rinnovi contrattuali». Di fronte al «overno si presentano due possibilità di intervento fiscale: la prima è legata allo aliquote della carbon tax (ogni anno il governo può stabilire di applicare un incremento compreso tra il dieci e il trenta per cento della differenza tra l'aliquota in vigore e quella a regime fissata per il 2005) scegliendo la più bassa (si tratta di una via già suggerita dal sottosegretario Umberto Carpi, delegato a seguire la materia). La. seconda ipotesi è di intervento sull'Iva: si potrebbe cioè stabilire un prezzo di riferimento e sulla base di questo la fiscalità generale potrebbe farsi carico delle oscillazioni, riducendo o incrementando l'Iva. Un decreto del ministro Bersani impone da oggi l'esposizione alla pompa solo del prezzo praticato dal gestore e non più di questo insieme a quello consigliato dalla compagnia: un'operazione di chiarezza. Cofferati: «Il governo si muova al più presto La ripresa dell'inflazione rischia di compromettere il risanamento e avrebbe effetti negativi anche sui rinnovi contrattuali» Il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani

Persone citate: Bersani, Cofferati, D'alema, Mincato, Pierluigi Bersani, Sergio Cofferati, Umberto Carpi, Vittorio Mincato

Luoghi citati: Erg, Roma