Il trionfo del non-candidato

Il trionfo del non-candidato L'attore pronuncia un discorso politico ma non fa annunci Il trionfo del non-candidato GranfollaperBeatty, potenziale Presidente Lorenzo Scria LOS ANGELES A ilue mesi da quando ha iniziato a far circolare la voce, Warren Beatty ha finalmente affrontato direttamente la questióne della sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. Lo ha fatto in quello stesso salone dell'Hilton di Beverly Hills dove si tengono annualmente i Golden Globes e, come in ogni premiazione che si rispetta, sono arrivati i divi del cinema e giornalisti di mezzo inondo. Ma l'attore-regista ha scelto ancora una volta di non confermare e di non smentire, anche se il suo atteggiamento e alcuni passi del suo discorso hanno fatto intendere che il suo vero fine è in realtà quello di scuotere il partito democratico dal suo torpore e dalle sue tendenze contristo. «Intendo conservare il mio lavoro - ha inesso in chiaro Beatty - ciò che faccio mi piace (! mi da da vivere più che bene. Ho tre figli e un quarto in arrivo». Nel suo discorso, pronunciato mercoledì sera in occasione di un premio offertogli da un'associazione politica chiamata Americans Por Democralic Action e iniziato con un molto kennediano «My féllow americans», Beatty è stato autoironico e scanzonato, ma ha anche affrontato con serietà e passione alcuni problemi reali che affliggonogli Stati Uniti. Ha parlato degli effetti destabilizzanti della globalizzazione, del gap tra ricchi e poveri, delle decine di milioni di americani chi; non hanno accesso all'assistenza sanitaria e, soprattutto, dell'effetto corrosivo del denaro sul processo democratico. «La ricerca del denaro costringe politici decenti a fare cose indecenti», ha accusato. Più che per le parole enigmatiche di Beatty, la serata è stata interessante come fenomeno sociale. In un'era in cui un mediocre attore come Ronald Reagan viene percepito come uno dei presidenti più influenti del secolo che chiude, e un professionista del wrostling, Jesse Ventura, diventa governatore del Minnesota, le carriere politiche nascono e muoiono con i media. E Beatty ha acquistato credibilità solo perchè mentre Al Gore, George W. Bush e gli altri candidati repubblicani e democratici fanno fatica a ottenere l'attenzione del pubblico e dei media, l'attore non è nemmeno candidato e ha subito attorno a sé 200 rappresentanti della carta stampata e di tuttf i network televisivi. Ha il vantaggio di avere dietro lo stelle del cinema e infatti, oltre alla moglie Annette Bening, c'era- no Dustin Hoffman e Faye Dunaway, coprotagonista con Beatty di «Bonnie and Clyde». C'erano anelli! personaggi come la cantante Courtney Love e .Jack Nicholson, vicino di casa ed ex compagno in molte avventure da scapoli. Altri colleghi di Hollywood hanno scelto invece di rendere omaggio al protagonista e regista di «Reds» e di «Bulworth» via video. Alcuni, come Barbra Streisand, hanno adottato un tono serio. Altri lo hanno preso in giro: come la comica Roseanne, che gli ha chiesto «chirurgia plastica gratuita per tutti». O come Bob Reiner, che gli ha l'atto sapere che se ha bisogno di un vice lui è pronto. Sin dal '(ili, quando si è messo al lavoro al servizio di Robert Kennedy, l'attore-regista è sempre stato attivo nel partito democratico. Ha lavorato per le campagne di George McGovem nel '72 e di Gary Hart nell'84. Adesso è riemerso dall'ombra e gran parte dei commentatori ritiene che il vero obiettivo sia tinello di usare la sua fama per puntare il dito su problemi che altrimenti resterebbero ignorati. Ma ci sono naturalmente anche i cinici, quelli che sostengono che Warren Reatty sta cercando di distogliere l'attenzione da un film apparentemente non molto riuscito e nelle sale prossimamente, «Town and Country», in cui recita lo parte di un uomo che attraversa una crisi di mezza età. Warren Beatty

Luoghi citati: Hollywood, Los Angeles, Minnesota, Stati Uniti