Ora la terra trema in Messico di Franco Pantarelli

Ora la terra trema in Messico Puerto Escondido tra le località più colpite. Allarme dagli Usa: un maremoto verso le coste del Pacifico Ora la terra trema in Messico Morti e feriti, la capitale è al buio Franco Pantarelli NEW YORK E ieri e stata la volta del Messico. Una scossa di terremoto calcolata al grado 7.5 della scala Richter si è verificata ieri nello Stato di Oaxaca, 350 chilometri a Sud di Città del Messico, ma si è fatta sentire parecchio anche nella capitale, dove i grattacieli hanno tremato a lungo e milioni di persone si sono riversate nelle strade. Il processo di «assestamento» seguito alle devastazioni del mese scorso in Turchia sembra non arrestarsi più. Dopo le migliaia di vittime di Instambul c'è stata la Grecia, poi Taiwan con il suo carico di distruzioni e ora il Messico. A Città Oaxaca sono crollati alcuni campanili di chiese e alcune case, ma stando alle prime stime il numero dei morti è stato alquanto contenuto. Quelli accertati fino a ieri sera erano dodici. Si sa di una coppia che è stata schiacciata dalla pesante porta del negozio in cui si trovava. I due coniugi stavano cercando di correre all'esterno ma la defor mazione del muro ha provocato la repentina chiusura della porta e loro sono rimasti incastrati. Un uomo stava abbandonando di corsa il suo ufficio quando è stato colpito da un pezzo di soffitto e altre donne sono rimaste sepolte sotto la loro casa, in un piccolo villaggio fuori città. Nel villaggio di Tuxte- pec una bambina di 12 anni è letteralmente morta di paura: il suo cuore ha ceduto. Da quelle parti ci sono anche famosi luoghi di villeggiatura. In uno di essi, llu.itulco, il sindaco ha detto chi; non è successo praticamente nulla e che c'è stato solo un po' di «normale panico». In un altro, quel Puerto Escondido reso famoso in Italia dal film omonimo, sono crollati 15 edifici e la corrente elettrica è saltata. Einora, comunque, le notizie più circostanziate riguardano ciò che è accaduto a Città del Messico. Nella capitale vivono più di venti milioni di persone. Quando la scossa è arrivata erano le undici e mezzo, le strade erano piene di gente e così gli uffici, i negozi, i luoghi pubblici. Tutti sono fuggiti all'aperto, correndo verso la Avenida de la Reforma e le altre grandi strade per evitare, grazie al maggiore spazio, di essere investiti dagli eventuali crolli dei palazzi. Non ce ne sono stati, ma i grattacieli del centro sono stati visti oscillare pericolosamente e in alcuni casi i vetri delle loro finestre sono «scoppiati» e si sono abbattuti al suolo aumentando il senso di paura. Nelle strade si sono anche aperti degli squarci e parecchie automobili vi sono finite dentro. «E' la fine del mondo», gridava qualcuno. La gente guardava i palazzi tremare e chissà ili' Vi; nella mente di quanti è tornata alla memoria l'esperienza del 1985, quando una scossa che superò l'ottavo grado della scala Richter ebbe conseguenze assolutamente catastrofiche, con quasi 10.000 morti. E' durata poco più di un minuto, la scossa di ieri, ma come sempre è sembrata interminabile. La rilevazio¬ ne della sua intensità è statafatta nell'osservatorio di Golden, in Colorado, e le autorità americane hanno anche lanciato l'allarme sulla sua possibile conseguenza: un maremoto che potrebbe investire a Sud le coste dell'America Centrale fino alla Colombia, e a Nord la costa orientale degli Stati Uniti. Lo Stato di Oaxaca, dove è stato localizzato l'epicentro, si trova più o meno a metà strada fra Città del Messico e l'estremo Sud, dove c'è il Chia- pas, lo Stato più povero del Messico, patria della guerriglia zapatista. La scossa, così come ha raggiunto Città del Messico, ha toccato anche il Chiapas. Fino a ieri pomeriggio non c'erano notizie precise sulle conseguenze che aveva avuto, ma è da supporre che le precarie case dei villaggi della regione abbiano avuto meno possibilità di resistere. Il bilancio di questo terremoto, quindi, con il passar del tempo potrebbe risultare molto più grave di quello indicato finora. Il Messico era già stato recentemente colpito da un terremoto. L'estate dei sismi, anzi, era iniziata qui, il 15 giugno scorso: eano Atlantico Mcrid' una scossa di intensità più bassa rispetto a quella di ieri, 6.7 gradi Richter, si era verificata in un punto relativamente vicino (un centinaio di chilometri) a Città Oaxaca. La zona è scarsamente popolata, ma la «qualità» degli edifici era inferiore, sicché il bilancio fu di quasi 8.000 case crollate e di 17 morti. E' soprattutto questo che fa temere che, quando dal Chiapas arriveranno i rapporti su ciò che è accaduto, il bilancio di questa scossa risulterà ben più grave. L'organizzazione degli aiuti si preannuncia alquanto difficile. Una prima stima dice che il sistema di rifornimento d'acqua dello Stato di Oaxaca è andato distrutto al 95 per cento, assieme a quello delle fognature. La mancanza d'acqua significa l'impossibilità di bere e lavarsi; l'inesistenza delle fognature può significarsi lo scatenarsi di malattie ed epidemie. E data la vastità del territorio colpito, nessuno si azzarda ad assicurare che gli aiuti arriveranno in tempo dovunque. «L'estate dei terremoti» era iniziata qui il 15 giugno: una scossa aveva colpito una zona a 100 chilometri di distanza, facendo 17 morti | Chihuahua Laredo v Monterrey © ^MESSICO \j Guadala joro * lampi Oceano Atlantico i«r\ * > v« Golfo del Messico Mcrid' ■Verocruz Oceano Pacifico citta' O .del messico "Acapulco, "puerto ance A Città del Messico migliaia di persone si sono riversate in strada, mentre gli automobilisti hanno bloccato le auto, creando uno spaventoso ingorgo di traffico Una donna in preda al panico viene soccorsa a Città del Messico

Persone citate: Chia, Città Del Messico, Puerto, Puerto Escondido, Richter