Giallo sulla richiesta d'aiuto agli Usa di Andrea Di Robilant

Giallo sulla richiesta d'aiuto agli Usa Clinton: faremo tutto il possibile. In serata è stata offerta una missione congiunta russo-americana Giallo sulla richiesta d'aiuto agli Usa Bloccato all'ultimo l'intervento dei Gì di stanza in Giappone Andrea di Robilant corrispondente da WASHINGTON «Faremo tutto il possibile per essere d'aiuto», ha annunciato il presidente Clinton dalla Casa Bianca poco dopo essere stato informato dell'incidente nucleare a Tokaimura. Ma nel giro di mezz'ora, dal Giappone, è arrivata la notizia che l'intervento di una squadra specializzata della U.S. Army, già preannunciato, era improvvisamente saltato. La confusione attorno all'intervento militare americano ha finito per rinfocolare il timore di luauiesperti rl}„si cure zza nucleare qui negli StattUniti che Tokyo stesse tCTOandfj^Sn atteggiamentaflpco traspar^pie^uj^cuhjz- Ieri mattina, poco dopo che si era diffusa la notizia dell'incidente, l'agenzia di stampa giapponese Kyodo ha mandato un flasliper annunciare che il governo weva chiesto l'intervento di sqnadre specializzate della U.S. Army già dispiegate nelle basi in Giappone. «Stiamo facendo il possibile per capire cosa è successo e come possiamo aiutarli - precisava Clinton - Le nostre preghiere sono con loro. Possiamo solo immaginare quanto tutta questa vicenda sia difficile per loro, a prescindere dai fatti specifici»: a quanto pare il Presidente si riferiva alla sensibilità particolare dei giapponesi nei confronti del nucleare a causa delle due esplosioni atomiche alla fine dell'ultima guerra. Ma poco dopo, e senza dare spiegazioni, il governo giapponese ha corretto il tiro: i militari arrfericani noh erano in grado di fornire il personale e l'equipaggiamento necessari per venire in aiuto. Di lì a poco è arrivato l'annuncio che l'esercito giapponese aveva' mandato sul campo un'unità delle sue forze di difesa contro attacchi chimici. I motivi di questo cambiamento di programma non sono ancora del tutto chiari. Ma alcuni analisti non escludono che la prospettiva di un intervento della U.S. Army in territorio giapponese abbia improvvisamente provocato problemi di natura politica, costringendo Tokyo e Washington a studiare una soluzione alternativa; e tutto questo mentre passavano ore preziose. A fine giornata il segretario all'Energia. Bill-Richardson ha annunciato a sorpresa che Washington e Mosca erano pronti^jnandare un'unità russo-amewana per aiutare i giapponesi. «Abbiamo le persone e gli strumenti adatti e siamo pronti a partire», ha detto Richardson. «Credo che una richiesta formale da parte del Giappone sia in arrivo. Ci muoveremo appena la riceveremo. Abbiamo anche i robot necessari per entrare nella centrale e rimuovere l'uranio arricchito allo scopo di fermare la reazione a catena». I giapponesi hanno delle unità che dovrebbero essere capaci a fronteggiare emergenze di questo tipi. Ma esperti americani spiegano che non hanno alcuna esperienza pratica. La storia degli incidenti nucleari in Giappone è molto poco chiara. E gli esperti di sicurezza nucleare qui negli Stati Uniti sperano che l'intervento del dipartimento all'Energia americano costituisca un precedente importante - l'inizio di un atteggiamento più trasparente da parte delle autorità giapponesi attorno alla questione della sicurezza nucleare. • L'INCIDENTE AVVENUTO IN UN IMPIANTO NUCLEARE, DOVE VIENE TRATTATO URANIO, HA PROVOCATO LA FUORIUSCITA DI RADIAZIONI NUCLEARI, Di 4.000 VOLTE SUPERIORI AL LIVELLO NORMALE, ALL'ESTERNO DELL'IMPIANTO DI TOKAIMURA. IL GIAPPONE, CON 54 CENTRALI È AL TERZO POSTO NEL MONDO PER QUANTITÀ DI IMPIANTI ATOMICI. LE CENTRALI GIAPPONESI PRODUCONO 43.850 MEGAWATT DI ENERGIA ELETTRICA (3$1% DEL TOTALE) Minanti Oceano GIAPPONE Pacifico 1 PERICOLI DELLA FISSIONE Q La fissione nucleare si realizza quando i nuclei di isotopi di elementi dotati di peso atomico molto elevato, come l'Uranio 235 e il Plutonio 239, vengono bombardati con neutroni e divisi in due o più nuclei. db Questo processo genera una quantità molto alta di energia (200 Mega elettron Volt) @ Quando un neutrone bombarda il nucleo di un isotopo genera altri neutroni che vanno a colpire altri nuclei: si innesca così una """reazione a càTéna. @ La reazione dlyerrta caotica quando H numero di neutroni liBSfinon viene più controllato. QI nuclei di isotopi che vengono bombardati sono essi stessi radioattivi e, nel processo di rottura, emettono radiazioni altamente nocive sotto forma di raggi gamma e particelle alfa e beta. o 1 PRECEDENTI IN GIAPPONE APRILE1981 100 operai vengono contaminati da materiale radiottivo neil'implanto di Tsuruga > FEBBRAIO 1991 Radiazioni nel mare e nell'atmosfera a causa di una tuga radioattiva dall'lmpianto di Mihama DICEMBRE 1995 Fuoriuscita di gas radioattivi nell'impianto sperimentale di Monju MARZ01997 37 operai vengono esposti alio radiazioni del reattore di Malraura AGOST01997 2.000 tonnellate di acciaio disperdono residui NEUTRONE URANIO 235 NEUTRONE radioattivi presso l'impianto di Tokaimura CESIO RUBIDIO ANSA-CENTIMETRI-tA STAMPA I MISTERI DI CHELYABINSK. Nel gennaio del 1992 il presidente russo Boris Eltsin alza il velo su Chelyabinsk. Vicino a questa città al confine con gli Urali, a metà degli Anni Quaranta era stato costruito un impianto nucleare. Ma per oltre 45 anni ogni possibilità di accesso era stata bandita agli stranieri; anzi l'esistenza della centrale era stata pressoché negata. La decisione di Eltsin ha permesso ad alcuni studiosi occidentali di analizzare il territorio e stabilire che quella di Chelyabinsk era l'area con il maggiore tasso di inquinamento della Terra: i suoi abitanti sono stati vittime di almeno tre disastri nucleari. Nella foto sotto, controlli in una centrale russa. UN VOTO CONTRO IL NUCLEARE. Un anno dopo Cernobyl l'Italia è chiamata a scegliere con un referendum se continuare sulla strada dell'energia nucleare. E' inevitabile che il ricordo della tragedia in Ucraina pesi sulla consultazione dell'8 novembre 1987 (accese le polemiche tra i Verdi e i pochi tecnocrati come Felice Ippolito). Con percentuali che vanno dal 70 all'80 per cento gli italiani dicono no ai quesiti sui diversi campi di impegno nucleare del Paese. No alla localizzazione delle centrali, no ai contributi ai Comuni che ospitano impianti nucleari, no alla possibilità per l'Enel di partecipare a progetti all'estero. Nella foto la consegna delle firme in Cassazione. MINACCE E NUOVI TEST. Nel 1995. sfidando un giudizio di condanna che arriva da ogni parte del mondo, la Francia conduce alcuni esperimenti nucleari negli atolli polinesiani. Due anni più tardi l'incubo di un incidente si affaccia in Giappone, nella centrale di Tokaimura: un incendio, seguito a distanza di ore da un'esplosione, provoca una fuga di plutonio 236: almeno 37 le persone contaminate. Nel 1998. infine, l'allarme nucleare si riaccende in India e Pakistan: New Delhi conduce 5 esperimenti nucleari sotterranei cui risponde alcuni mesi più tardi Islamabad con almeno 6 test (nella foto una parata delle forze militari pachistane).

Persone citate: Boris Eltsin, Clinton, Eltsin, Felice Ippolito, Mega, Richardson, Verdi