L'Opa Ina e dintorni di Ugo Bertone

L'Opa Ina e dintorni Se la contendibilità è un valore positivo per i piccoli investitori, questa fase contrassegnata dalla battaglia Generali-SPaolo è da sfruttare Ecco come L'Opa Ina e dintorni D OPO le banche, le assicurazioni. La logge dell'Opa, dopo la zampata del Leone delle Generali, ha ormai contagiato anche il mondo delle polizze, finora solo sfiorato dalla febbre di offerte d'acquisto, fusioni e aggregazioni varie che ha investito il sistema bancario. Di qui alcune domande legittime da parte del mondo dei risparmiatori. C'è da chiedersi, innanzitutto, se la battaglia sull'Ina è destinata ad aprire un ciclo di battaglie e sommovimenti nel settore oppure resterà un episodio isolato. Secondo, nel campo finanziario, è meglio puntare sulle banche, dopo i brillanti risultati di questi anni, oppure sulle assicurazioni? Terzo, in quale modo cavalcare la stagione dell'Opa? lì ancora: quali altre opportunità offre in questo settore Piazza Affari? Prima di tentare una risposta, poche righe per fotografare il cambiamento turbinoso del settore. INFLAZIONE Negli ultimi anni le assicurazioni vita hanno conteso ai telefonini la palma di attività industriale più dinamica del Paese. Fin dall'inizio degli anni Ottanta, infatti, i premi delle polizze vita sono cresciuti ad un tasso annuo del 25% (il 18% al netto dell'inflazione). La velocità dell'incremento è addirittura aumentata negli ultimi anni. Il «boom», a detta degli esperti, è destinato a proseguire ancora porche, a fino '97, il montepremi dolio polizze vita rispetto al Pil ora ancora assai inferiore alla media europea: l'I,9% contro il 3,9%. INDEX E UNIT LINKED Onesta crescita non poteva non cambiare prodotti e strategie commerciali. Per quanto riguarda il primo punto, le compagnie hanno colto l'opportunità della disaffezione dol pubblico verso i Mot per collocare veri e propri prodotti finanziari ai risparmiatori. Lo «index linked», lanciato noi '96, sono passate dal 2% sul totale dei premi del primo anno di vita al 10% dol '97 e al 16% dol '98. Alla fino del '97 sono state venute da una decina di compagnie le prime «unit linked»; nel '98 lo «unit» venduto assommavano a 3.650 miliardi dilire. In tutto, le linked, index e unit, rappresentavano circa un quarto dei prodotti vita venduti nel '98. SPORTELLI In questo modo l'officina prodotti di un'assicurazione si è molto avvicinata a quella di una banca o di un fondo d'investimento. Ma ancor più stretto è il legame visto dal fronte della vendita.'Solo sette anni fa, nel 1992, il 55% dello polizze veniva stipulato dagli agenti dello compagnie. La percentuale è scesa, a fine '98, al 31%. Nello stesso anno gli sportelli bancari sono diventati il primo canale di collocamento dei prodotti vita, coprendo il 42% dello vendite. E, per quanto riguarda unit c index linked, la quota bancaria sale addirittura all'80%. All'inizio degli anni Novanta le maggiori 10 compagnie controllavano più del 70% dol mercato, senza disporre di altro canaio se non della tradizionale rete di agenti. Lo uniche eccezioni erano Fideuram Vita o Modiolanum, che si appoggiavano ad una reto di consulenti finanziari. La banca era assente. Nel '98, al contrario, ben sette compagnie tra le prime dieci si appoggiavano a banche, un canale che rappresentava ormai la principale rete di vendita. E questo spiega perchè il mondo assicurativo non può che essere coinvolto, anche in Italia, al riassetto del mondo bancario. PREDE E CACCIATORI Ma quali compagnie possono essere coinvolte nella grande onda delle ristrutturazioni, oltre all'Ina? Due titoli, Fondiaria e Sai, sono in prima fila tra gli indiziati. In entrambi i casi l'handicap è la minor presenza nel ramo Vita (solo il 20% sul totale per la Fondiaria, il 25% per la Sai) rispetto ù «competitore» più ambiti (Alleanza e Mediolanum vantano addirittura il 100% di attività nell'area più redditizia). Ma i due gruppi possono rappresentare, per dimensioni e presenza sul territorio, una buona chiave d'accesso per il-mercato italiano tali da giustificare qualche attesa speculativa. Mediolanum è solidamente difesa dal gruppo Fininvest e da Ennio Doris. Il suo «appeal» è legato alla capacità di cavalcare le innovazioni. Adesso è la volta del commercio elettronico grazie all'intesa con l'americana E-trade. MANTENERE Ma la vera partita calda, naturalmente, è legata al controllo dell'Ina. Che fare? Per chi ha la fortuna di possedere i titoli della compagnia, il consiglio è uno solo: mantenere la posizione, in attesa di possibili (probabili secondo gli umori degli operatori) controfferte da parte dei vari contendenti. Per chi vuole partecipare al gran ballo dell'opa le possibilità non mancano, anche se inserirsi a questi prezzi sul titoli della compagnia contesa è scelta più gravida di rischi che di opportunità vere e proprie. Una soluzione più prudente potrebbe essere quella di puntare sui titoli dei contendenti: la Toro, compagnia della Fiat potrebbe svolgere un ruolo di primo piano nelle mosse del fronte alleato a Sanpaolo-Imi; le Generali, in caso di vittoria, diventeranno il terzo gruppo europeo. L'«ambo» sulla ruota dell'opa potrebbe garantire buoni guadagni, soprattutto se si centrerà il «timing» dell'investimento. I DERIVATI Infine, i più innovativi hanno a disposizione i prodotti derivati. II «covered warrant» Ina scadenza giugno 2000 emesso da Unicredito permette di partecipare, con un investimento iniziale modesto (100 mila lire il lotto minimo), ai vantaggi della possibile crescita del valore del titolo sottostante. Una strategia efficace dovrebbe però prevedere anche l'acquisto di un covered warrant «cali» (quindi, che dà diritto all'acquisto ad un prezzo prefissato) e uno «put» (che dà diritto a vendere) sulle Generali. In questo caso, se l'opa avrà successo, uno guadagnerà sui due «cali», Ina e Generali, sacrificando pàrte'del l'utile sul «put». Ma se l'opera zione non andrà in porto, le perdite sul «cali» Generali sa ranno compensate dal «put». Ugo Bertone LA CRESCITA DEL RAMO VITA IN ITALIA

Persone citate: Cacciatori, Ennio Doris, Ramo Vita, Unit Linked

Luoghi citati: Italia, Sanpaolo-imi