Sopralluoghi

Sopralluoghi Sopralluoghi TORINO di fine estale, una ben strana estate con pomeriggi piovosetti, serate frescoline, nottate con il plaid. Ma con squarci di improvviso incanto, vuoi per il sole che andava e veniva, vuoi per le inedite prospettive di strade senza - o quasi automobili parcheggiate. Estate che per certi versi ricorderemo volentieri: le angurie particolarmente zuccherine quest'anno e la mostra dei Trionfi del Barocco a Stupinigi, ad esempio. A Stupinigi ci abbiamo addirittura passato il pomeriggio di Ferragosto, andando un po' sul presto subito dopo pranzo ed evitando così noiose code. E infatti in un attimo eravamo dentro a quella meravigliosa stanza dei giochi, nell'inedito labirinto della palazzina a guardare naso all'insu la sfarzosa macchina del Barocco. Si è detto molto - e bone - di questa mostra, si dovrebbe dire benissimo, anche se a Torino, si sa, il naso si storce sempre volentieri: «E un po' buietta, non trovi?» «Ma, tutti 'sti modellini mica li capisco tanto». Invece si passeggia di stupore in stupore, stanza dopo stanza, labirinto dopo labirinto, tra progetti di giardini, pale di altari, disegni originali di Bernini, Con la certezza che, una volta tanto, vediamo le cose giuste messe nel posto giusto. Nel modo giusto. Ad un certo punto, piacere nel piacere, si sbuca anche nell'alt .rimenti inoltrepassabile giardino - e ci auguriamo che venga riaperto una volta per sempre, per una sosta nella caffetteria. Ci siamo riposati gli occhi dieci minuti con una gran voglia di ricominciare. Speriamo, sia detto fuor di polemica, non dover aspettare il bicentenario della Fiat por rivedere una mostra così import ante, così insolita. All'uscita, colpo torinesissimo, una signora - dopo tutto quel ben di Dio - si è bloccata in ostasi davanti alle aiuolette del parterre cinguettando a un'amica: «Hai visto che bolle begonie?». Poi - ahimè - la giornata è un po' franata porche alle dieci di sera sono andato a prendere mia sorella a Porta Nuova. Io non sono uno che s'indigna a ogni pie sospinto, però devo diro che la sera di Ferragosto a Porta Nuova... E non solo por i magrebini ubriachi e non - e due se le stavano dando di santa ragiono nel parcheggio -, ma per quell'aria sfatta, discinta che hanno le stazioni di mozza ostato. Improbabili signoro (una grondant e tutta in leopardo di plastica), mariti palesemente depressi, bambini strattonati colanti gelati, nere rissoso, pensionati sperduti in camiciotto a quadri e calzino (con l'occhio lungo verso le nere). Bisognerà aspettare l'inverno perché le stazioni si riapproprino della loro bella aria indaffarata e sanamente equivoca di una volta?

Persone citate: Bernini

Luoghi citati: Torino