Il vantaggio di vivere in branco

Il vantaggio di vivere in branco ETOLOGIA Il vantaggio di vivere in branco «Insieme è meglio» è il motto di foche, pinguini, pesci SfclMBIiA di affacciarsi a panorami preistorici quando si sorvola l'isola di Round, al largo dell'Alaska, dove centinaia e centinaia di grossi trichechi (Odobenus rosmarus) dormono ammassati gli uni sugli altri, 0 il lago Nakuru, nel Kenia, dove sostano nel volo migratorio due milioni di fenicotteri minori (Phoeniconaias minor), una selva di becchi, teste, colli, zampe che si fondono in un mare indistinto di rosa. O quando si scorge un enorme stormo di oche delle nevi che solca compatto le vie del cielo. E ci si domanda: cosa spinge gli animali a riunirsi in cosi gran numero, a diluire la propria individualità in un anonimo collettivo? Certo, se un simile comportamento gregario si é imposto nel corso dell'evoluzione ed é largamente diffuso in natura, significa che offre tangibili vantaggi per la sopravvivenza delle specie. "Insieme é meglio" sembra sia il motto di foche e trichechi, di pinguini e fenicotteri, di oche selvatiche e di aringhe, di storni e di farfalle monarca. Tutte specie animali in cui l'individuo vive isolato il meno possibile e ama mescolarsi a una folla di compagni per migrare, per riprodursi o semplicemente per dormire. L'aggregazione é anzitutto una strategia difensiva. Se si trova davanti una moltitudine di prede, il predatore mangia a sazietà. Ma a un certo punto non ce la fa più. Cosi la maggior parte delle prede sfuggi; alla cattura. La grotta di Crlsbad, nel Nuovo Messico, meta di un flussso continuo di turisti, é famosa perché vi si danno convegno fino a dieci milioni di pipistrelli della specie Tadarida mexicana. All'uscita dalla grotta si appostano i predatori, in attesa che i chirotteri abbandonino il Irò rifugio verso il crepuscolo per andare a caccia di insotti. Ma quando d'improvviso la fiumana dei pipistreli, simile a una grande corda nera che si avvolge a spirale e contiene milioni d'individui, i predatori in agguato, investiti da quella raffica di volatori veloci, rimangono disorientati e confusi. In questo modo la percentuale delle vittime é irrilevante. L'animale che fa parte di un bianco, di uno stormo, di uno sciame, si sente più al sicuro e protetto dell'individuo isolato. Non ci sono soltanto i suoi occhi ad avvistare i nemici. Il suo potere visivo va moltiplicato per cento, per mille, centomila. L'aggregazione é sinonimo di protezione anche per le aringhe e le sardine che sfilano rapide nel mare. Sono milioni d'individui che nuotano alla stessa velocità, mantenendo un rigoroso ordine geometrico. Se debbono virare, lo fanno tutti contemporaneamente, mantenendo costante la distanza tra un individuo e l'altro. Quell'insieme compatto simula un pesce grosso e scoraggia il predatore che non esiterebbe a mangiarsi gli individui isolati. Il momento cruchle della vita in cui conviene essere in tanti ù quello della riproduzione. Sono molte le specie che in quella circostanza si aggregano in l'olle immense, anche se normalmente fanno vita solitaria. Così, al- l'epoca degli amori, per le tartarughe marine che vivono sparpagliate nell'immensità degli oceani é come se suonasse un misterioso ordine di adunata. Si avviano verso la terraferma e, strada facendo, s'incontrano. I branchi si ingrossano man mano che si aggregano nuovi individui. E tutti insieme percorrono centinaia se non migliaia di chilometri per raggiungere la meta scritta nel loro programma genetico, il luogo dove avverranno gli accoppiamenti e dove le femmine deporranno le uova feconda¬ te. Lo stesso avviene per le anguille. Milioni di individui provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo si danno convegno al largo delie Bermude, nel Mar dei Sargassi, un'immensa prateria di alghe galleggianti. Qui avvengono le nozze. Le fem¬ mine depongono le uova e i maschi le fecondano. In certi casi, proprio la presenza di "facce amiche" favorisce l'ovulazione e la sincronizzazione delle nascite, altro strattagemma antipredatore. Gli gnu femmine partoriscono simultaneamente nelle praterie africane. Il bello é che se una delle partorienti é leggermente sfasata rispetto alle compagne, riesce a interrompere il parto in qualunque fase prima che il piccolo cacci la testina fuori dal corpo materno. La sincronizzazione ha il grande vantaggio di offrire ai predatori una tale quantità di prede (i cuccioli per l'appunto) da saziare in un batter d'occhio la loro fame. E aumenta notevolmente il tasso di sopravvivenza dei neonati. Ma oltre che difensiva, l'aggregazione può essere anche una strategia offensiva. Quando uccelletti praticamente inermi vogliono prevenire l'attacco di un falco o di un altro rapace, escogitano la tattica del cosiddetto "mobbing", cioè l'attacco collettivo. Mettendo inconsapevolmente in atto il motto "l'unione fa la forza" si raccolgono in gruppo e si scagliano tutti insieme contro il predatore. Così fanno le eleganti ma inermi avocette americane. Stare insieme nelle fredde nottate, nei rigidi inverni o nei climi più inospitali è anche un mezzo eccellerle per non disperdere il calore corporeo e farsi vicendevolmente da stufa. Lo fanno le piccole coccinelle rosse a puntini neri (Coccinella septempunctata). Nella cattiva stagione si addossano l'una all'altra per ridurre al minimo la perdita di calore. Allo stesso modo i maschi del pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri), quando devono incubare l'uovo che la femmina ha loro affidato. Dopo averlo sistemato sulla parte superiore delle zampe e ricoperto eoa le calde piume del basso ventre, si stringono l'uno all'altro, facendo barriera contro le gelide bufere dell'Antartico. Ma l'aggregazione può servire anche per trovare più facilmente il partner sessuale. E, secondo alcuni ricercatori, i raduni di massa sono veri e propri "centri di informazione", dove i più giovani vengono eruditi da quelli più anziani e più esperti di loro. Così, in un esperimento compiuto sui ratti dall'equipe di Bennet Galef della McMaster University di Ontario, é apparso evidente che i giovani apprendono dagli anziani quali sono i cibi velenosi da evitare e quali quelli più buoni da mangiare per il loro maggiore potere nutritivo. Isabella Lattes Coifmann Stormi, sciami, banchi: l'aggregazione è innanzi tutto un'efficace strategia difensiva Per alcune specie i raduni di massa favoriscono anche l'incontro tra i partner e l'allevamento dei piccoli In alcuni casi però anche l'attacco e la caccia riescono meglio in gruppo Nelle immagini, da sinistra un affollamento di pinguini in Antartide, sciami di coccinelle, branchi di trichechi su una spiaggia, e farfalle in condizioni di riposo. In tutti i casi - comprese le forme di mimetismo collettivo - si tratta di strategie di difesa

Persone citate: Isabella Lattes Coifmann

Luoghi citati: Alaska, Antartico, Antartide, Kenia, Messico