Champfleury, la mania di raccogliere oggetti

Champfleury, la mania di raccogliere oggetti IL COLLEZIONISTA Sandro Doma Champfleury, la mania di raccogliere oggetti CHAMPFLEURY (Jules Frangois-Felix Husson Fleury, 1821-1889) pubblicò nel 1861 in sei puntate su «La presse» un breve romanzo bellissimo ed avvincente, ricordato, poi, dallo stesso autore come «la cosa migliore che io ho fatto». Si tratta de «Le violon de faience», un libro che tutti i collezionisti dovrebbero leggere. Per quelli che non lo conoscono ancora non è necessario leggerlo nella rara edizione apparsa a Parigi dall'editore E. Dentu nel 1877 con acqueforti dell'architetto M. J. Adelino e disegni ornamentali del pittore Emile Renard. E' sufficiente l'edizione italiana edita da Sellerio nel 1990 - ispirata proprio a quella di Dentu - e più volte ristampata con la preziosa introduzione di Vittorio Fagone. In questo breve romanzo Champfleury si addentra con crudele lucidità nei meandri della psicologia di chi raccoglie maniacalmente oggetti mettendo a nudo tutti i meccanismi, ahimè, sovente perversi, che fanno di una persona normale «un collezionista». Se a qualcuno capiterà di trovare l'edizione de «Le Violon de faience»! 1877), non se la lasci sfuggire, la acquisti senza esitazione, è un testo sacro per i collezionisti. Al costo di 250 mila lire (129 euro), una copia era in vendita (prim. '99) alla Libreria Piemontese, Torino. Champfleury Le violon de faience L 250.000 (129 euro)

Persone citate: Emile Renard, Sellerio, Vittorio Fagone

Luoghi citati: Parigi, Torino