Lord Acton tra élite cattolica e denaro americano

Lord Acton tra élite cattolica e denaro americano ARI S T O C R A ZIE Keith Botsford Lord Acton tra élite cattolica e denaro americano L'Italia ò stata lo sfondo di molte carriere letterarie: Goethe, Shelley, Frederick «Baron Corvo» (Frederick Rolfe), i Browning, Byron, Hemingway, Gore Vidal. E si potrebbe continuare. Alcuni di loro, però, si sono cosi strettamente intrecciati con l'Italia da diventare in qualche modo un ramo della letteratura italiana, come Harold Acton. Gli Acton, mezzi francesi e mezzi inglesi, profondamente cattolici, hanno fortissimi legami italiani, uno fu ammiraglio con i Borboni, un altro cardinale, un terzo era lo straordinario e ancora leggibilissimo Lord Acton, il cui hon mot sul potere assoluto che esso corrompe in modo assoluto e che non esistono creature comi! «grandi uomini» buoni è arrivato fino a noi come un classico ilei pensiero politico. Harold Acton, morto non molto tempo fa, figlio dell'aristocrazia cattolica e ilei denaro americano, si stabili a Firenze in saggiu antitesi con Bernard Berenson. Dilettante professionista, produsse eccellenti memorie IMemoirs ofan Aeslhete) e una serie di acuti ritratti degli ultimi Medici (quelli corrotti) e dei Borboni di Napoli, per non parlare dei suoi vari jeux d'esprit e di uno dei pochi romanzi occidentali sulla Cina (Peonies and Ponies, 1941), Paese in cui, negli Anni Trenta, trascorse sette anni. Da questi pochi tratti il lettore trarrà forse l'impressio¬ ne che Acton fosse una sorta di farfalla vagamente omosessuale di scarso rilievo, un uomo di vasta cultura ma non serieux. Il suo magistrale doppio volume sui Borboni (The Hourboris of Naples e The l.ust Bourbons) non è proso sul serio dall'attuale generazione di storici del Sud. Sbagliano, perché le persone come Acton non solo scrivono buona storia narrativa (per terreno e indole Acton è vicino a Tornasi di Lampedusa) ma sono anche, per educazione, filosofia e carattere, superbamente attrezzati per rendere la storia del regime borbonico come l'osse «vissuta» dai suoi protagonisti. Come i migliori romanzieri, Acton simpatizza con la ridicolaggine, la pietà, i capricci di questi re e regine d'importazione. Il risultato è storia vivente, non analitica, che si può leggere come una storia di famiglia. Gli Acton orano anti-illuministi, consiglieri di Pio IX, critici della Rivoluzione francese, intransigenti, se volete. Ma intransigenti di spirito e di grande sensibilità, capaci di capire il carattere italiano, che era diventato il loro. Harold Acton Gli ultimi Borboni Giunti, pp. 644, L. 48.000

Luoghi citati: Firenze, Italia, Lampedusa, Napoli, Zie