La filosofia del Novecento un secolo di anomalie di Gianni Vattimo

La filosofia del Novecento un secolo di anomalie La filosofia del Novecento un secolo di anomalie recensione • Gianni Vattimo QUELLO che i filosofi della scienza, dice Franca D'Agostini nella introduzione al suo libro sulla filosofia del Novecento, chiamano (presumibilmente con ironico disprezzo) bootstrapping - il sostenersi nel vuoto stando saldamente afferrati alle stringhe dei propri stivali •• è un po' ciò che caratterizza la condizione paradossale della filosofia del nostro secolo, che l'autrice definisce anche, nel sottotitolo del libro, come «anomalia paradigmatica». In termini pili semplici, questa anomalia, paradossalità, ambiguità irrisol- recen• GiaVatla, vera e propria contraddizione costitutiva, si può indicare nel fatto che, nei molteplici versanti che la compongono, la filosofia del nostro secolo sembra essere un pensiero della pluralità irriducibile a un centro; e tuttavia proprio questa immagine è una immagine unitaria, l'unica che ci permetta di parlare, appunto, di una filosofia del Novecento e non, semplicemente, di una filosofia nel Novecento - limitandoci cioè a raccontare ciò che è successo in questa disciplina dopo il gennaio 1900 e fino al dicembre 1999. Non riusciremmo a costruire un quadro storico praticabile del pensiero novecentesco senza un'ipotesi unitaria sul suo senso - dunque senza avvicinarlo con una prospettiva teorica; appunto quella dell'anomalia paradigmatica. La quale si esprime per esempio nella consapevolezza storicistica e poi esistenzialistica dell'appartenenza del soggetto al mondo che ritiene di poter descrivere (ma come fa, se ne è parte?); o nelle tanti enunciazioni antifondazionalistiche, che negano che vi sia un fondamento ultimo e assoluto della verità (ma questa negazione è a propria volta assolti - ione ni mo ta?l; o persino nella tesi falsificazionista di Popper, secondo cui può esser vera (o rigorosa, scientifica) solo una proposizione falsificabile ima la tesi stessa è falsificabile, e a quali condizioni?). Eccetera. Il libro di D'Agostini non si limita però a censire le ricorrenti anomalie della filosofia del secolo; è una storia accuratamente costniita, che vi individua motivatamente tre grandi momenti: il primo in cui domina lo sforzo - dopo l'idealismo e il positivismo - di rifondare la filosofia sull'esperienza concentrandosi sul problema dell'oggettività, specialmente di quegli «oggetti» che non hanno essere nel senso usuale della parola, come i concetti matematici (qui molte interessanti pagine su Frege e Husserl); poi Ianni Trenta-Sessanta) un momento ùi cui, anche sotto l'impulso dell'esistenzialismo, la filosofia ripensj il senso della razionalità, tesa tra i due poli della scienza e dell'esistenza vissuta; e infine un terzo momento (dal Sessanta ad oggi), che D'Agostini mette sotto il titolo del suo libro di due anni fa, «Analitici e continentali», e nel quale la filosofia sembra riprendere, senza risolverle, molte delle antinomie che la segnavano già a inizio secolo. La filosofia analitica è più orientata a pensarsi come legata alla scienza e come scienza essa stessa; dunque con la tendenza a porre problemi specifici, per lo più riguardanti la niente e i meccanismi della conoscenza, anche con l'ausilio delle neuroscienze e degli studi sull'intelligenza artificiale. La filosofia continentale è dominata invece da una idea di storicità che - come succede in Heidegger e nell'ermeneutica - la spinge sempre più verso tematiche «metafilosofiche»: non si può applicarsi semplicemente all'analisi di problemi specifici senza domandarsi perche lo si fa e che senso abbia che lo facciano i filosofi le non, per esempio, solo i neurologi o gli psicologi). Benché professi uno «scientifico» atteggiamento di neutralità rispetto a questi due esiti, anche il libro è un bell'esempio di anomalia paradigmatica: si potrebbe costruire un discorso storiografico come quello che esso presenta se non ci si collocasse fin da principio in un orizzonte «continentale»? Edmund Husserl Franca D'Agostini Breve stori? della filosofia del Novecento Einaudi, pp. 307, L. 24.000 SAGGIO

Persone citate: D'agostini, Edmund Husserl, Einaudi, Franca D'agostini, Heidegger, Husserl, Ianni, Popper