Al risparmiatore non conviene fuggire di Glauco Maggi

Al risparmiatore non conviene fuggire Tim soffre il rifiuto del mercato, Tecnost è l'anello debole della catena Al risparmiatore non conviene fuggire Glauco Maggi Censurata dalla Consob per scarsa trasparenza nella comunicazione, bocciata duramente dal mercato al suo esordio, con gli investitori che partecipano a loro modo all'assemblea votando, come si dice, «con i piedi». Andandosene, liberandosi a caldo di titoli che sembrano scottare. Ma hanno fatto tutti bene, i fuggiaschi di ieri? E, da oggi, quale strategia è più conveniente per chi è restato alla finestra? I titoli coinvolti sono quattro, vediamone le prospettive uno per uno. TELECOM. Almeno teoricamen¬ te, l'operazione proposta dovrebbe risultare neutrale per i piccoli azionisti Telecom, che alla fine dell'operazione si ritroveranno in portafoglio una azione della «nuova» Telecom e da 1,5 a 1,65 azioni Tecnost. La scissione di Tim da Telecom, secondo le intenzioni di Roberto Colaninno, numero uno del gruppo, dovrebbe fare emergere il valore della componente «telefonia fissa», che al momento appare decisamente sottovalutata rispetto ai concorrenti esteri. La «nuova» Telecom, d'altra parte, sarà una società decisamente meno interessante per gli investitori: senza Tim e con una possibile scissione anche di Telecom Italia Network, infatti, agli azionisti resterà una società attiva solo nella telefonia fissa, che è il settore delle telecomunicazioni meno promettente dal punto di vista della crescita. A un valore di circa 8 euro Telecom ordinaria risulta comunque interessante, anche se era sicuramente meglio essere azionisti indiretti di Tim che non azionisti diretti di Tecnost. TIM. E' soprattutto dal comportamento di Tim che si capisce come la reazione del mercato sia stata di rifiuto globale del piano. Per le Tim ordinarie, infatti, è cambiato molto poco, e quel poco in positivo. Negli ùltimi mesi, infatti, il mercato temeva soprattutto che Olivetti potesse in qualche modo cercare di sottrarre valore da Tim per trasferirlo in Telecom, società più vicina nella catena di controllo. Portando Tim direttamente sotto Tecnost, invece, questi rischi si sono ridotti, e al contrario aumentano autonomia e spazi di crescita per l'azienda. Molto positivo il fatto che sia stata ribadita l'intenzione di distribuire il 90% degli utili agli azionisti: in questo modo il rendimento cedolare teorico delle azioni di risparmio arri¬ verà a superare il 6%. TECNOST. Rischia di essere l'anello debole della catena. Negli ultimi mesi il prezzo, superiore al valore patrimoniale netto, è stato sostenuto soprattutto dalle ipotesi di fusione con Telecom, con concambio favorevole. Con la scissione di Tim e il su passaggio diretto sotto Tecnost questo scenario si è dissolto. Resterà una holding che controllerà Tim, Telecom e altre partecipazioni. In pratica una sorta di ritorno alla Stet, titolo storicamente penalizzato dai mercati, che ha sempre avuto quotazioni più basse del valore patrimoniale. Consideran¬ do i giochi di scissioni c concambi funzionali al riasset to della società, è da evitare Prospettive migliori invece per chi detiene obbligazioni Tecnost: legare Tim a Tecnost significa avvicinare l'azienda che è la vera generatrice di cassa (Tim) a dove sta la montagna di debiti contratti con l'opa (Tecnost). Dall'ope razione la posizione patrimoniale di Tecnost esce rafforzata, cioè risulta migliorata la sua capacità di pagare gl interessi (cedola indicizzata all'Euribor più 185 centesimi di spread) e di rimborsare i" capitale (fra 5 anni con possi bile richiamo fra 3).

Persone citate: Olivetti, Roberto Colaninno

Luoghi citati: Telecom