Lazio, la lesta è al Diavolo
Lazio, la lesta è al Diavolo STASERA LE ALTRE DUE ITALIANE ALL'OLIMPICO E IN SVEZIA Grande turn-over questa sera contro gli sloveni del Maribor Lazio, la lesta è al Diavolo Cragnotti: Salas avrà passaporto greco Giancarlo Laurenzi ROMA La Lazio si prepara a battere il Maribor dividendosi i compiti. Eriksson mette in piedi l'ennesima rivoluzione infrasettimanale, lasciando fuori Veron, Almeyda, Simeone, Boksic, Salas più Nedved e Mihajlovic, gli infortunati di penultima e ultima ora (per il serbo dolori al polpaccio destro). Cragnotti cala nella quiete di Formelle) con figliolame al seguito, incontra tecnico, diesse Governato e Gustavo Mascardi, procuratore di Salas (e di Veron e Lopez), per decidere: a) di prolungare di un anno il contratto del cileno che entro un mese diventerà comunitario con passaporto greco (ingaggio complessivo di 28 miliardi per 5 stagioni fino al 20041; b) vendere Andersson al Bologna (10 miliardi); c) confermare che Claudio Lopez arriverà, comunque: «A gennaio o, al massimo, in estate». Alternativa: Palermo del Boca o molto meno probabile - Ronaldinho, 19enne stellina del Gremio di San Paolo. Terza serata di Champions League contro i campioni sloveni che in classifica hanno un punto in meno dei biancocelesti (vittoria a Kiev e successiva sconfitta interna contro il Bayer) e si aggrappano a forza fisica, collettivo e al mini attaccante Bozgo di origine albanese per uscire vivi da una sfida più grande di loro. Per la Lazio vincere equivarrebbe a staccare con anticipo il pass per il secondo turno, riservato alle migliori 16 d'Europa. Eppure pochi se ne interessano (solo 5000 mila biglietti venduti), uomini e soldi tutti proiettati verso la super-sfida-rivincita di domenica sera col Milan (in pericolo il record d'incasso). Lo stesso Cragnotti conferma che le maglie rossonere stimoleranno gli istinti meno delicati: «Prima battiamo il Maribor, poi ci riprenderemo quello che c'è stato tolto l'anno scorso». Eriksson aspetta il Milan e si allena col Maribor. Ufficialmente predicando umiltà: «Sloveni ostici, sottovalutarli significa rischiare una figuraccia. E un passo falso adesso, può costarci carissimo». A giudicare dalla formazione, il primo a non prendere troppo sul serio la vicenda è prorio Sven: centrocampo con Lombardo e Con- ceicao sulle fasce, Stankovic e Sensini centrali, Mancini e Inzaghi davanti. Il finale è proprio per il debutto in Coppa di Simone: «Sogno di segnare quanto mio fratello. Ci riuscirò, un giorno».
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