Quando Fellini scriveva commedie per l'Eiar

Quando Fellini scriveva commedie per l'Eiar Presto su RadioRai «Fuori programma n. 7», uno dei testi inediti realizzati dal regista nel '43 Quando Fellini scriveva commedie per l'Eiar Illavoro, con le voci di Poli, Sandra Milo eVukotich, ha vinto ilPrìx Italia Barbara Notaro ROMA E' davvero un fuori programma quello che RadioRai si appresta., salvo colpi di scena dell'ultimo minuto, a mandare in onda sulla modulazione di frequenza del secondo canale. Un fuori programma che porta la firma di un giovanissimo, ma già geniale e soprattutto irriverente, Federico Fellini. E «Fuori programma n° 7», regia di Idalberto Fei, che si è appena aggiudicato il Prix Italia nella sezione Single plays, è il titolo di questo radiodramma recuperato dalla paziente ricerca di Paquito Del Bosco, che ha rovistalo nelle teche della Rai, ma anche negli archivi della Siae e in quelli di Stato, e ha rinvenuto 14 opere radiofoniche del Maestro, attualmente inedite. La speranza è che tutte e quattordici prima o poi vengano trasmesse. Una speranza giustamente alimentata dal recente successo avuto nella competizione internazionale, che ha soddisfatto anche i palati più fini. Questa radiocommedia, come le altre scritte da Fellini durante la guerra quando era un collaboratore di quella che allora si chiamava Eiar, è un'opera soffusa di una sottile vena poetica, ma soprattutto ironica, ricca di soluzioni e invenzioni radiofoniche di modernità quasi profetica. La versione di allora non esiste più. Nulla infatti nel 1943 veniva registrato. Pertanto quella attuale è tutta nuova. Sono state chiamate a eseguire la partitura felliniana voci che il Maestro amava e stimava, come quella di Sandra Milo e Milena Vukotich, ma anche un cavallo di razza del teatro italiano come Paolo Poli, che si è cimentato con due personaggi, uno maschile l'altro femminile, molto noti allora. Poli dà vita a un duetto tra due star cinematografiche dell'epoca, Fosco Giachetti e Luisa Ferida, che si trasforma in una parentesi di bravura vocale tutta da godere, soprattutto grazie al mezzo radiofonico. Il protagonista di «Fuori programma n° 7» è un regista presentatore della radio. Siamo nel bel mezzo dunque di quello che in prosa si chiama teatro nel teatro e che permette a Fellini un accavallarsi di reale e fittizio che a quei tempi, ma anche oggi, lasciava perples¬ si e stupiti gli ascoltatori. Il conduttore che ha la voce di Maurizio Micheli, risponde alle domande dei radio amato ri. Domande tutte ispirate all'immate riale mondo dei suoni e alla poetica felliniana. Per esempio: «Che cosa mai si diranno i pesci tra loro?». A dar risposta a cotanta domanda ecco entrare in campo l'accoppiata Garrani-Mira bella, pronti a «impersonare» uno sto rione e un merluzzo che comunicano in dialetto napoletano. E ancora, chiedo no gli ascoltatori, «Quale messaggio si cela nel rumore delle ruote di un treno?». Domande che sono percorsi di vita ma anche di poesia leggera, dove chiara mente si rivela la mano di Fellini, con quella sua fantasia inesauribile e polie drica. Federico Fellini: già da giovane scriveva testi ricchi di ironia e poesia

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