«Verissimo» straccia il rivale «Prima» e censura il seno della Barale

«Verissimo» straccia il rivale «Prima» e censura il seno della Barale TiW&TIW «Verissimo» straccia il rivale «Prima» e censura il seno della Barale STRISCIA la notizia» ha debuttato, ed è stato subito ascolto record: 10 milioni 317 mila spettatori per il ritomo di Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti alla conduzione del programma di Antonio Ricci. Programma di molte prerogative: ricorda che della televisione bisogna sempre diffidare; denuncia le mistificazioni delle notizie; ne dà altre, di notizie, che i telegiornali più tradizionali non danno. Ma che hanno una caratteristica forte: sono «generaliste» nel senso migliore del termine. Cioè interessano al pubblico, a tutto il pubblico, tagliando trasversalmente le fasce sociali e i gusti personali. Questa è la forza di «Striscia»: non è gradita soltanto a un tipo preciso di telespettatori, quelli della Carrà, per esempio, odi «Beautiful», odi «Darwin» odi Chiambretti o del calcio, tutte persone che fuggono quando sul video passano gli «altri». Piace, o almeno interessa, talvolta irrita o sdegna, l'intera comunità televisiva. Intellettuali e culturisti, nobili e popolane, per restare alle classificazioni bonolisiane. Della televisione parlano molto gli addetti ai lavori, persone di spettacolo o politici che siano, molto meno la Alessandra Comazzi «gente comune». Non ci sono grandi dibattiti sui punti di share e sulla guerra tra rotocalchi rosa, diciamo la verità. La «gente comune» non sa neanche su quale rete li vede, i programmi, tanto più ignora gli spostamenti dei protagonisti (a meno che non siano noti come Baudo); si lamenta perché sono violenti certi telefilm di Raidue, perché si replica mille volte «La signora in giallo»; perché «Friends» si vede alla tv svizzera ma non in Italia; perché ci trattano da scemi; perché la Rai fa pagare il canone e poi non fa il servizio pubblico, eccetera eccetera. Ecco, «Striscia» fa discutere invece le persone che popolano la società civile, proprio quelle alle quali i pubblicitari inviano i loro messaggi succulenti. E a proposito di guerra tra rotocalchi rosa, l'altro giorno «Verissimo» di Canale 5 ha battuto «Prima» di Raiuno, 2 milioni di telespettatori contro un milione 430 mila, 27,38 di share contro 19,48. Rosa per rosa, «Verissimo» è fatto meglio, però ci sono cose più importanti nella vita che vedere alcune immagini del calendario dove Paola Barale compare senza veli. E che ha fatto Rossella 2000 dopo aver gridato la frase fatale: «via i nudi dal programma»? Ha messo tartufescamente la scritta «censura» sulle tette. Ma un fenomeno televisivo è anche «Beautiful», che quest'estate è rimasto per settimane solo in testa alla classifica dei programmi più visti. Merito anche del doppiaggio, morbido e coerente, e si sa che i doppiatori italiani sono ammirati in tutto il mondo. Le voci della soap sono state festeggiate a Finale Ligure, ridente cittadina in provincia di Savona, durante un festival molto originale, proprio dedicato al doppiaggio, telvisivo e cinematografico: «Voci nell'ombra», si intitola la manifestazione. Che ha premiato Bruno Alessandro, l'ispettore Derrick, Anna Rita Pasanisi, la signora Robinson, poi il cast di «E.R.»; e Sergio Graziani, Ian McKellen in «Demoni e dei», Cristina Boraschi, Meg Ryan di «C'è posta per te», Adalberto Maria Merli, il dio-regista del Tniman Show. Alla festa finale, anche Ferruccio Amendola, Giancarlo Giannini, Rita Savagnone, altre voci che, nell'ombra, onorano il nostro spettacolo ibraj

Luoghi citati: Finale Ligure, Italia, Savona