Siena dice «no» a Bancoroma di Valeria Sacchi

Siena dice «no» a Bancoroma Avance di Nottola al Montepaschi. Masera prende tempo sulTOpas di Generali Siena dice «no» a Bancoroma Oggi consiglio Ina col Sanpaob alla finestra Valeria Sacchi MILANO Mentre il tilolo Ina sale in Borsa a 3,06 euro, vale a dire oltre il prezzo dell'Opas Generali, e Onorato Castellino, presidente della Compagnia Sanpaolo e maggiore azionista di Sanpaolo Imi, riconferma la fiducia nel piano di aggregazione tra Sanpaolo e Ina, l'amministratore delegato di Sanpaolo Imi Rainer Masera promette: «I tempi della nostra risposta non saranno lunghi». Masera parla a Washington, alla kermesse annuale del Fondo Monetario. Occasione quest'anno densa di messaggi sui destini del mondo bancario italiano. E infatti, sempre dalla capitale degli Stati Uniti si viene a sapere, per bocca dell'amministratore delegato della Banca di Roma Antonio Nottola, che l'istituto capitolino guarda di nuovo con grande attenzione ad una eventuale intesa con il Montepaschi. Dice infatti Nottola: «Non c'è stato nulla di formale o di ufficiale con il Monte dei Paschi. Solo colloqui che riguardano un'operazione molto bella per qualità e dimensioni. Certo dipende tutto da loro». Non passa un'ora e, dal ricevimento offerto dall'ambasciata italiana negli Usa arriva, puntuale, la precisazione del presidente di Montepaschi Pie- luigi Fabrizi che risponde: «Prendo atto della dichiarazione di Nottola. Ma, come è noto da tempo, la posizione del Montepaschi è diversa e credo debba essere rispettata». Aggiungiamo che già alcuni mesi or sono un tam tam giornalistico riportava con assiduità ipotesi di aggregazione tra Bancaroma e Rocca Salimbeni. Ipotesi che poi svanirono d'incanto, mentre il direttore generale di Montepaschi, Divo Gronchi, smentiva addirittura che trattative con Bancroma fossero mai stati avviate. Sempre a Washington, interviene sulla vicenda Generali-Ina l'mministratore delegato di Intesa Carlo Salvatori. Interpellato sull'esito del duello in corso, Salvatori osserva: «Alla fine, una soluzione concordata tra le parti, che in sostanza divida le banche da una parte e le assicurazioni dall'altr, andrà in qualche modo trovata». E, a proposito di banche che ruotano nell'orbita Ina, anche l'amministratore delegato di Bnl, Davide Croff, interviene per affermare che Bnl e Banconapoli debbono restare unite. Secondo Croff, quel piano di fusione tra Bnl e Banco di Napoli che era stato studiato prima della privatizzazione di Bnl e poi momentaneamente accantonato, resta valido è può rappresentare per i due istituti un volano di grande potenzialità. «Ritengo - chiarisce Croff che Bnl e Banconapoli costitui¬ scano un patrimonio per il paese, dove presidiano il centrosud con una rete di 1.400 sportelli». Il giorno precedente era stato l'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, a ricordare che il suo istituto non solo guarda con attenzione alla banca partenopea, ma sarebbe pronto a farsi avanti anche per Bnl. Tornando all'Ina che oggi pomeriggio riunisce il consiglio di amministrazione per l'esame dei risultati semestrale e per discutere dell'aggregazione con Sanpaolo, non v'è dubbio che il messaggio inviato dal presidente della Compagnia Sanpaolo, sia il fatto importante della giornata. Onorato Castellino, alla vigilia del consiglio Ina, ha voluto ribadire la «piena fiducia» nel management sia di Sanpaolo Imi che di Ina, e la «condivisione» delle scelte fatte. A questo bisogna aggiungere le parole di Rainer Masera che, incalzato dai giornalisti su possibili trattative per evitare lo scontro con Generali, si è trincerato dietro il motto latino: «Si vis pacem, para belluni», ossia «Se vuoi la pace prepara la guerra». Intanto arriva la conferma che per il prospetto informativo dell'Opas Generali su Ina, occorreranno le autorizzazioni sia di Isvap che di Bankitalia, i cui uffici (dove è pervenuta la comunicazione di Generali sull'informativa) stanno già analizzando il problema alla luce della normativa. Cesare Geronzi numero uno della Banca di Roma

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