Roma dà mezzo milione a chi rinuncia all'aborto

Roma dà mezzo milione a chi rinuncia all'aborto Iniziativa della Provincia per le ragazze madri Roma dà mezzo milione a chi rinuncia all'aborto Dal centro-sinistra un coro di critiche La ministra Balbo: una semplificazione ROMA La provincia di Roma staccherà un assegno «una tantum» da 500 mila lire per ogni ragazza madre che rinuncerà all'aborto. Lo ha annunciato ieri l'assessore ai servizi sociali, Learco Saporito, spiegando che a giorni partirà un primo stanziamento da 150 milioni. E' una cifra decisamente modesta, ma l'amministrazione provinciale di centro-destra la considera di alto valore simbolico. «E' il segno di un'inversione di tendenza», sostiene il presidente della giunta, Silvano Moffa: «La politica dei servizi sociali viene orientata ai problemi del nucleo familiare». Non è ancora stato deciso chi e come potrà percepire l'assegno. A chiarirlo provvederà un apposito regolamento. Per ora, si parla genericamente di «ragazze madri che vivono nei centri di accoglienza o presso i propri genitori». Non è da escludere che in futuro la platea delle aventi diritto possa essere allargata. Anche l'assegno di sostegno potrà subire ritocchi verso l'alto. «Si tratta di un minimo che potrà crescere a seconda dei casi», spiega Moffa, che considera provvisorio lo stanziamento globale di 150 milioni: l'anno prossimo dovrebbe aumentare. Nel frattempo, però, l'esiguità dell'assegno attira sull'iniziativa le critiche del centro-sinistra. Laura Balbo, ministro socialista per le Pari opportunità, pensa che la via dell'assegno ami aborto sia «una semplificazione», una risposta ideologica a un problema molto più complesso. «La scelta tra maternità e aborto non può essere solo questione di soldi», avverte la Balbo, qui giocano mille altri fattori, e non saranno certo le 500 mila lire a far pendere la decisione di una ragazza da una parto o dall'altra». Ma la critica del ministro va oltre. A riprova della difficoltà di affrontare in questo modo il dramma dell'aborto, cita i dati statistici in base ai quali il fenomeno delle ragazze-madri non ha certo, da noi in Italia, le proporzioni che assume in altri Paesi, a cominciare dagli Stati Uniti. «In Italia», è il ragionamento di Laura Balbo, «la scelta di abortire non riguarda tanto le ragazzine, ma soprattutto donne adulte, mature e responsabili,spesso sposate con duo o tre tìgli, che decidono di non averne più». Insomma, offrire 500 mila lire in cambio di un no all'aborto non affronterebbe certo il problema alla radice. Una critica davanti alla quale Moffa non si scompone. Il presidente della provincia di Roma preferisce sottolineare come l'iniziativa non abbia precedenti nel nostro Paese, e sia stata annunciata nel giorno in cui la sua giunta ha inaugurato, con Telefono Azzurro, un centro di accoglienza per bambini maltrattati.

Persone citate: Balbo, Laura Balbo, Learco Saporito, Moffa, Silvano Moffa

Luoghi citati: Italia, Roma, Stati Uniti