Blair annuncia il «secolo dell'uomo» di Fabio Galvano

Blair annuncia il «secolo dell'uomo» Il premier al Congresso laburista lancia un nuovo slogan, «uguaglianza di opportunità» Blair annuncia il «secolo dell'uomo» Fabio Galvano inviato a BOURNEMOUTH «Liberate In nostra gente». Con il tono messianico dulie grandi occasioni, e prendendo a prestito il verso di uno spiritual degli schiavi americani già usato dai conservatori corno slogan vincente contro il laburista Attlee alle elezioni del 1951, Tony Blair ha placato ieri i primi malumori e le crescenti incertezze del New Labour, Nel suo atteso discorso al «Congresso del Centenario», che cade più o meno a metà legislatura, ha rilanciato la sua agenda morale per ['Inghilterra del futuro, ha ribadito la linea della cautela economica che ha dato al governo • ha detto - «una patente di competenza economica», ha insistito con vigore sull'importanza di un pieno coinvolgimento britannico in ambito europeo, ma soprattutto ha tracciato un ampio affresco di promesse sotto lo slogan «uguaglianza di opportunità per tutti». Nel XXI secolo «la guerra di classe è finita» e la battaglia «non sarà piii fra capitalismo e socialismo ma fra progresso e forze della conservazione». A Bournemouth Blair ha incantato il popolo laburista. Di fronte allo «spettro che grava sul mondo», quello della rivoluzione tecnologica, prescrive «un'economia basata sul sapere»: «Il fut uro e la gente, la liberazioine del potenziale umano». Quindi una società «che tratta tutti in modo uguale, senza le pone chiuse dolio snobismo e del pregiudizio, dell'ignoranza e della povertà, della paura e grandi aziende e ai loro dirigenti, per un biglietto delle prime file, proprio sotto la pedana sovrastata dal nuovo logo (il sole nascente) del Labour, comprensivo - va detto - di colazione e poi di cocktail serale con grappoli di ministri. Per la cena con Blair l'esperienza dell'anno scorso ha insegnato molte cose: anzitutto che il mercato poteva assorbire costi inflazionati, non più duecento sterline (seicentomila lire) a testa, ma tracentocinquanta (oltre un milione di lire). Ce n'erano mille di questi ospiti, ieri sera, nella grande sala da ballo del Pavilion: in tavolate per dieci persone che il ministro Jack Cunningham aveva venduto in blocco a tremilacinquecento sterline l'una. Più discreta, forse, la colazione. Mentre l'Inghilterra rurale manifestava chiassosamente nelle vie anti stanti, per protestare contro il progetto laburista di cancellare l'antica tradizione della caccia alla volpe, progetto che colpirebbe sedicimila posti di lavoro, Blair sedeva a tavola con un club ristretto: quello dei benefattori del partito che avevano fatto donazioni di almeno 25 mila sterline (settantacinque milioni di lire) alle casse del partito. «E' stato il giorno più sicuro da anni per le volpi inglesi», ha sorriso il primo ministro in avvio di discorso, dando la colpa del suo leggero ritardo alle schiere di dimostranti. Ma il sospetto, chissà perchè, è stato che non avesse potuto abbandonare troppo presto i suoi influenti (e danarosil commensali, [f. gal.] Lo slogan: il futuro è la nostra gente la liberazione del potenziale umano dell'ingiustizia». Parole? Certo, ma per i duemila delegati sono bastate a fugare i sospetti d'inattività a più da due anni dalla vittoria elettorale. Ha abilmente subordinato l'elenco dei successi economici, che l'hanno spinto a rinnovare la sfida ai conservatori («Ben vengano le prossime elezioni») per elencare quello che intende fare nei prossimi tre anni. Nuovi investimenti nell'istruzione: altri 100 mila studenti universitari fra due anni (presto il 50% dei giovani), una trasformazione delle scuole «entro dieci anni», con aumenti salariali agli insegnanti legati ai risultati. Un vasto programma di espansione della Sanità: nuovi ospedali, più medici, la fine delle code Imesi, talora anni) per le visite specialistiche e gli interventi chiunirgici. Applausi sfrenati. Ma non si ò limitato ai conti di casa. «Riscriviamo le regole tradizionali della politica», ha detto: «Dopo un secolo di antagonismo, l'efficienza economica e la giustizia sociale sono finalmente partner». E poi rieccola, la stella polare della Terza Via: «Non una nuova strada fra progressismo e conservatorismo, ma una politica progressista che si distingue dal conservatorismo di sinistra o destra». Il nuovo Labour, ha aggiunto, «dev'essere una nuova forza radicale». Una forza che si batte anche, nell'ambito della crociata morale, contro la criminalità (ha promesso un grande archivio nazionale del Dna per inchiodare i delinquenti) e che proclama «tolleranza zero» nei confronti della droga. Il premier britannico Tony Blair esulta dal palco del congresso laburista ieri a Bournemouth

Persone citate: Attlee, Jack Cunningham, Tony Blair

Luoghi citati: Bournemouth Blair, Inghilterra