«Duri contro il crimine, non c'è altra scelta» di Fabio Martini

«Duri contro il crimine, non c'è altra scelta» IL MINISTRO DELL'INTERNO «NON E' VERO CHE SONO COMMISSARIATA DA D'ALEMA» «Duri contro il crimine, non c'è altra scelta» rervolino: solo così si è davvero solidali con ipiù deboli intervista Fabio Martini ROMA Brtlì: kOSA Russo Jervolino non ci sta. Certo, a 'vederla nel suo studio del Viminale, a sentirla Sparlare, non sembrerebbe un ministro sotto tiro. Ostenta tranquillità e bon ton: «Guardi, io dormo benissimo! Nella mia vita ho fatto battaglie come quelle contro il divorzio e contro l'aborto e non per niente, persone contro le quali mi sono battuta come Giglia Tedesco, ora sono tra le mie più care amiche. Quello che non sopporto sono le critiche infondate». Rosa Russo Jervolino sembra quella di sempre, anche oggi dice di «non aver fatto colazione e di aver saltato il pranzo», eppure in questi giorni c'è un rovello, c'è un refrain che la infastidisce. Ministro, qualcuno dice che lei guida un ministero "commissariato" dal Presidente del Consiglio... «Per fare certe affermazioni - e penso a certi esponenti del Polo - bisognerebbe avere un minimo di cultura di governo. L'azione dell'esecutivo è collegiale e il presidente del Consiglio è responsabile di questa azione. E allora vorrei essere provocatoria: l'altro giorno, a Villa Madama, si discuteva di sviluppo e sicurezza e alla conferenza stampa finale, il capo del governo aveva al suo fianco me ed Amato...». Fin qui nulla di strano, o no? «Certo, ma io chiedo: perché io sarei stata "commissariata" e Amato no? Nè io né Amato - che tra l'altro è un ex presidente del Consiglio - ci siamo sentiti commissariati perché abbiamo capito che in quel momento il Presidente del Consiglio esercitava la sua funzione di responsabile di un organismo collegiale. Vuole che il ministro dell'Interno se ne abbia a male se a riferire alla stampa sia il Presidente del Consiglio?». D'Alema sostiene che (d'Italia non è il Far west», ma che bisogna essere «più duri» con la criminalità: si riconosce che finora c'è stata qualche "morbidezza" di troppo? «Niente affatto. Fino ad alcuni anni fa 1 emergenza più inquietante era quella della grande malavita camorra, mafia, 'ndrangheta - e la quantità di furti e scippi era più limitata. Intendiamoci non che di furti e scippi non se ne facessero: anche in casa mia, come in tante altre, hanno rubato... Ora la situazione si è capovolta: certo, mafia silente non è mafia morta». Uno scippo violento, un furto in casa, una rapina - anche se non finiscono tragicamente - possono cambiare la vita di molte persone: ma siamo davvero davanti ad un'escalation? «Ecco i dati che ho letto nel vertice di governo: nel primo quadrimestre di quest'anno abbiamo una sostanziale stabilità nel numero complessivo dei reati (+0,64%), ma con un aumento dei furti (+5%) e degli scippi (+6,8%)». Ma se non siamo nel Far west, perché questo vertice senza precedenti nella storia della Repubblica: riunione di lavoro o concessione alla politica-spettacolo? «No, nessuna politica-spettacolo. La sala era bellis- sima, c'erano persone in divisa e altre vestite in borghese, parecchie donne-prefetto: se ne poteva fare un avvenimento mediatico e invece le riprese televisive sono state brevissime. La verità è che è stato un serio momento di lavoro». E l'appello alla durezza lo condivide? «Se si chiede una politica dura per difendere la legalità io non ho alcun problema perché essendo donna della soliderietà, ritengo che una maggior solidarietà per la povera vecchietta morta a Milano si garantisce proprio evitando lo scippo. In più c'è un problema che è operativo e culturale. Un conto è la politica dura spettacolo, altro la politica dura seria. 11 governo sta facendo una politica dura «Ma la sinistra non ha bisogno di essere legittimata Con noi le espulsioni sono già 47 mila» sena». L'enfasi abbastanza repentina manifestata dalla sinistra sulla sicurezza non risponde anche ad una esigenza di legittimazione su una tematica tradizionalmente di "destra"? «La sinistra non ha bisogno di legittimarsi su questo piano. E' la legge Turco-Napolitano che ha consentito l'innalzamento delle espulsioni e oramai siamo arrivati a quota 47.000. E anche sul pacchetto-sicurezza le iniziative fanno capo a parlamentari Ds come Finocchiaro, Folena, Mussi e Soda. Ora diranno di nuovo che sono l'avvocato dei Ds. Io non sono schiacciata su nessuno. Troppo orgogliosa per esserlo. Ma ho la buona abitudine di dire la verità». Ministro, nella scoperta da parte dei Ds di alcune tematiche non di "sinistra" - flessibilità, scuola privata, sicurezza - quanto pesano quei 49 anni trascorsi dal pei senza responsabilità di governo? «In queste "scoperte" gioca l'attuale responsabilità di governo. Dopo la Finanziaria degli 80.000 miliardi di Amato ricordo che fui contestala dagli studenti per il taglio delle classi nei piccoli paesi e anche il pds contestò. Se fosse stato al governo, avrebbe capito che governare significa ingoiare amatissimi rospi». Non le pare che proprio sui tomi moderati, D'Alema stia costruendo la futura leadership? «Se la legittimazione per la prossima legislatura significa risolvere i problemi dei cittadini, be' questa non è soltanto strategia. Questo è un dovere di buon governo». Nelle settimane scorse si era vociferato di un possibile cambio ai vertici della Polizia: c'era qualcosa di vero? «Ieri è stata detta una parola mollo chiara: piena fiducia a tutti e tre i vertici, a cominciare dal prefetto Musone». Il ministro dell'Interno Rosa Russo Jervolino

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