« Gli atei non possono cancellare il battesimo»

« Gli atei non possono cancellare il battesimo» Respinto il ricorso di un cittadino che voleva far togliere il proprio nome dai registri della parrocchia « Gli atei non possono cancellare il battesimo» // Garante: la privacy non è violata ROMA Non si può essere cancellati dal registro dei battezzati, neppure motivando tale richiesta con le proprie convinzioni di ateo. Lo ha stabilito il Garante della privacy, respingendo il ricorso di un cittadino che chiedeva la cancellazione dei suoi dati personali contenuti in un archivio parrocchiale, dove in tenera età era slato battezzato secondo il rito cattolico. Il collegio di esperti, presieduto dal giurista Stefano Rodotà, ha dichiaralo «infondato» il ricorso. Secondo il Garante, i dati relativi al battesimo «non risultano trattati in violazione di logge o rientrano nelle attività pertinenti alla confessione religiosa». Prima di scrìvere al Garante, il ricorrente aveva inviato una lettera ai responsabili dell'archiviò parrocchiale, chiedendo - a seguito della sua scelta atea maturata da oltre quarantanni - la cancellazione degli elenchi dei battezzati del proprio nonio e della data del battesimo ricevuto. I responsabili ecclesiastici avevano risposto di non poter dar corso alla cancellazione, perché l'attestazione dèi battesimo non può essere cancellata in quanto il rito si è effettivamente verificato. Avevano, comunque, assicurato di aver allegato la richiesta di cancellazione all'atto di battesimo dell'interessato. Secondo il ricorrente, tale comportamento lederebbe la legge sulla privacy, che garantisce ai cittadini il diritto di ottenere non solo l'aggiornamento, la rettificazione o 1 integrazione dei dati, ma anche la cancellazione. Il collegio del Garante per la tutela dei dati personali ha respinto il ricorso sotto diversi profili. Innanzitutto perché un cittadino può chiedere «l'aggiornamento, la rettificazione o eventualmente l'integrazione soltanto qualora si tratti di dati inesatti o incompleti». La vera e propria cancellazione dei dati, inoltre, «può essere richiesta solo quando i dati siano trattati in violazione di legge, oppure quando la loro conservazione non sia necessaria in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti e utilizzati. I dati relativi all'avvenuto battesimo rientrano nelle attività pertinenti alla confessione religiosa». Per l'Autorità garante gli elenchi dei battezzati «rientrano fra i registri ufficiali della Chiesa cattolica e, quindi, di un ordinamento indipendente e sovrano rispetto a quello dello Stato italiano, cosi come previsto dall'articolo 7 della Costituzione». 11 Garante dà alcuni suggerimenti pratici agli interessati: chiedere una semplice annotazione a margine del dato contenuto nel registro o di allegare agli atti la propria motivazione. II filosofo Lucio Colletti definisce «una sciocchezza» la richiesta di cancellazione dai registri parrocchiali». Secondo Colletti, «soltanto a un esaltato può venire in mente di fare una simile battaglia. 11 battesimo è un atto compiuto in nome del neonato dai genitori. Non si può pretendere di estendere la propria volontà su atti compiuti da altri, anche se si tratta dei genitori». Analogo il parere del teologo don Gianni Baget Bozzo: «Per la Chiesa, una volta ricevuto, il sacramento del battesimo non si può cancellare davanti a Dio. Il battesimo comunque non tocca la sfera civile dell'individuo, il quale può confermare o meno quella scelta di fede». Il filosofo Lucio Colletti critica il ricorso al Garante di un cittadino ateo

Persone citate: Gianni Baget Bozzo, Lucio Colletti, Secondo Colletti, Stefano Rodotà

Luoghi citati: Roma