«Vi prometto: mai più disoccupati»

«Vi prometto: mai più disoccupati» Gordon Brown a Bournemouth: un obiettivo che è alla nostra portata nell'arco di una generazione «Vi prometto: mai più disoccupati» 77 numero due di Blair apre il congresso Labour invialo a BOURNEMOUTH Il New Labour scopre le carte. In attesa, oggi, del «verbo» di Tony Blair, è toccato al suo numero due Gordon Brown il compito di entusiasmare il popolo laburista riunito a Bournemouth, sulla Manica, per il «Congresso del Centenario». Cent'anni di vita del partito che oggi domina la vita politica britannica e forse quella europea; ed è difficile pensare a migliore celebrazione che la solenne promessa fatta ieri dal responsabile dell'economia, quella di eliminare totalmente la disoccupazione nell'arco di una generazione. L'ha porta come se fosse il Sacro Graal: «Un obbiettivo che il nostro partito e il nostro movimento inseguono da tempo, ma che è ora alla nostra portata nel XXI secolo». Per il Congresso è stato come se improvvisamente la cauta e controversa politica economica del governo avesse un significato. Nessun ritorno al «tassa e spendi», né all'altalena «del boom e del crac», avvisano i portavoce di Blair: sarebbe un errore madornale se il governo spendesse l'ingente surplus statale - si parla di 30 mila miliardi di lire, ma con prospettive di 40 mila nel giro di pochi mesi - per soddisfare le richieste popolari di altri interventi contro la povertà o la crisi delle scuole, dei trasporti, degli ospedali. Occorre invece, in linea con il dettato della «terza via», creare le premesse per una forte crescita in un clima di bassa inflazione: la formula, appunto, che sta segnando il successo economico dell'Inghilterra e che per la prima volta sta dando a un governo laburista una patente di competenza nella gestione economica. Schroeder soffre in Germania, ma Blair e il New Labour continuano a meravigliare in Inghilterra. Nonostante qualche scricchiolio elettorale (alle europee, per esempio) e qualche critica dalla base del partito non ancora votata al totale abbandono del dettato socialista, il Paese li ama e i sondaggi lo dimostrano. L'inflazione a un minimo quasi storico del 2,1%, la disoccu¬ pazione al 4,5% possono anche affondare le radici nelle politiche avviate dal governo conservatore di John Major. Ma in poco più di due anni Blair ha saputo costruire su quella baso la credibilità economica del New Labour. «Vigileremo sempre sulla stabilità e non correremo rischi con l'inflazione», ha detto ieri Brown: «Non spenderò mai denaro prima di averlo gua¬ dagnato». Poi è tornato sulla sua impegnativa promessa: lavoro per tutti, grazie al «credibile e radicale socialismo» della Terza Via. Purché, beninteso, si contenga al massimo la spesa pubblica. «Per molti e non per pochi», echeggia il nuovo slogan lanciato a Bournemouth; e dal palco degli oratori Brown ha lanciato pesanti accuse al passato governo conservatore, e ancor più all'attuale compagine «che non è neppure degna di essere all'opposizione». Perché ormai - questo è chiaro - non c'è più il bipolarismo classico. Tanto che Brown, reduce dalla riunione del l'ondo Monetario a Washington, indicando quella che considera «la sfida del prossimo decennio», ha descritto un Labour Party che diventa in realtà un partito del business. Eliminazione dei car¬ telli e di tutte le alleanze di comodo. Più imprenditorialità, più flessibilità, più investimenti a lungo termine. Chi non si adatterà sarà lasciato indietro: «Perché, sia chiaro, non dobbiamo mai più diventare uh partito visto come nemico del successo, della concorrenza, del profitto, del mercato». Basterà a placare le marette interne? «Abbiamo appena co¬ minciato», proclama Brown accolto da uno scrosciante applauso. E se è vero che la «luna di miele» continua, oggi Tony Blair potrà assestare un altro fondente con l'annuncio di un severo programma di lotta contro la droga (pene severi1, sospensione della liberta provvisoria, lesi clinici obbligatori per chiunque venga arrestato). La severità s'impone, se davvero - come affermavano nei giorni scorsi i giornali inglesi - Blair intende pilotare «come la Thatcher», e cioè per almeno dieci anni, la barca laburista. Arroganza, forse; ma anche coscienza di una forza quale i laburisti probabilmente non hanno mai avuto. Le attese non mancano; le critiche neppure, fra chi rimpiange il vecchio Labour. Ma il bilancio di metà legislatura sembra per ora dare ragione a lui. |f. gal.J Atteso per oggi il discorso del primo ministro che annuncerà un severo programma di lotta alla droga Pesante attacco ai conservatori per gli errori dei loro governi: «Non sono neppure degni di essere all'opposizione» Il primo ministro britannico Tony Blair, a sinistra, ascolta sorridendo il discorso del Cancelliere dello Scacchiere Gordon Brown durante la prima giornata del Congresso del Partito laburista

Luoghi citati: Bournemouth, Germania, Inghilterra, Washington