La battaglia finale del dittatore Pinochet di Fabio Galvano

La battaglia finale del dittatore Pinochet A Londra si decide sull'estradizione. Assente l'imputato, agghiaccianti resoconti sulle torture La battaglia finale del dittatore Pinochet Via alprocesso: sono35 i capi d'accusa Fabio Galvano corrispondente da LONDRA Trentacinque capi d'accusa per inchiodare Pinochet alle sue responsabilità: assente il protagonista, sempre più debole e malato nella villa della campagna inglesi» dove da quasi un anno è agli arresti domiciliari, si è avviato ieri al tribunale londinese di How Street l'atteso processo per l'estradizione in Spagna dell'ex dittatore cileno. Si concluderà, secondo le previsioni, venerdì pomeriggio, con la sentenza una decina di giorni più tardi; e si risolverà, se la prima giornata 6 indice accurato, in una battaglia basata non tanto sui crimini di cui il generale è accusato, quanto su delicate argomentazioni legali per decidere se la richiesta spagnola soddisfa i criteri della legislazione britannica. Ciò non toglie che, mentre tutti s'interrogano si; dietro le quinte siano davvero in corso manovre volte a un'imminente liberazione di Pinochet per «motivi umanitari», o se invece come suggeriva ieri l'idndependent.» - soltanto di voci infondate si tratti, drammatici risvolti del controverso caso siano evocati nell'aula numero uno. Fin dalle prime battute: per esempio (pianilo l'ispettore di polizia Andrew Hewitt, poco dopo la lettura dei 35 capi d'imputazione, ha riferito del suo incontro con l'imputato nella villa di Wentworth, il l(> aprile scorso, per noi ideargli la conferma dell'ordine di cattura. Pinochet, freddamente, replico: «Non sono d'accordo. Non ho assolutamente nulla a che vedere con queste accuse. Le nego completamente. Mi si umilia». Ma poi, severamente: «Sono un generale con l>4 anni di servizio, sono un gentleman che conosce il significato della parola onore: non abbiate timore che non osservi l'ordino». Ma sono anche emersi, inevitabilmente, particolari sullo accuse: pestaggi brutali, ustioni, asfissie parziali, vittime nude e mascherate, talora appese per le braccia, scosse elettriche. Si e parlato di vittime sottoposte addirittura a scosse elettriche agli organi genitali o alle ferito, persino di alcuni casi di roulette russa. E' una parte del catalogo degli orrori elencati dal giudice spagnolo Baltasar Garzon, ma di cui - per ordine del tribunale supremo dei Lord - soltanto i casi fra il 1988 e il 1990 possono essere ammessi al processo. Ma Almi .Jones, l'avvocato che rappresenta il governo britannico e quindi tinello spagnolo, ha affermalo ieri che e necessario esaminare anche i fatti precedenti a quel periodo per poter comprendere la reale portata delle accuso. Tutto, insomma, dal golpe del 1973. In più, ha aggiunto, c'è stata un'altra forma di tortura: quella che è consistita nel tenere i famigliari di 1198 dei desaparecidos completamente all'oscuro del destino dei loro cari. In ogni caso, ha concluso nel suo intervento preliminare, «non siamo qui per giudicare Pinochet, ma semplicemente per stabilire se i crimini attribuiti all'imputato rientrano nei termini del trattato d'estradizione», L'avvocato Clivi; Nicholls, che rappresenta Pinochet, sosterrà invoco da oggi che il generale «non è responsabile» dei crimini che gli vengono imputati; anzi che le accuse «hanno una motivazione politica» e che la Spagna non ha alcuna giurisdizione in merito. Il caso che da un anno appassiona sostenitori e nemici dell'ex dittatore, anche ieri numero¬ si di fronte al tribunale di How Street mentre altri manifestavano - separati dalla polizia all'imbocco della via in cui Pinochet abita fra gli alberi del Surrey, sembra così destinato a un'arida battaglia legale. Su cui incombe, come ormai da alcuni mesi, l'incerta salute dell'imputato. «Questo processo è per lui una ragione di vita», ha detto a Santiago il figlio minore del generale, Marco Antonio, esortando un gruppo di «pinochetisti» in partenza por Londra a effettuare manifestazioni pubbliche di appoggio al padre: «Sta morendo a poco a poco, si sta spegnendo lentamente, come una candela». Domenica un giornale inglese, il «Sunday Times», aveva rivelato che il generale era stato vittima di un ictus cerebrale, che lo avrebbe indebolito e lo avrebbe costretto a letto da due settimane, ma non avrebbe provocato alcuna forma di paralisi. Ieri la radio cilena «Cooperativa» ha affermato invece che Pinochet ha sofferto «un nuovo deterioramento con una crisi di scompenso cardiaco» e si trova «in stato di depressione», tanto da «non comunicare affatto con chi gli sta attorno». o: sono35 i capi d'accusa 4 I P f;'...V "4 1 fflw W^kM^^Sm-'^r- ••■ à:'rèi tBW- Aà>kir Mentre si apriva il processo per l'estradizione dell'ex dittatore cileno Augusto Pinochet detrattori (a fianco) e sostenitori (a destra) hanno inscenato davanti alla sede della Corte una serie di manifestazioni di protesta tenute a freno dalla polizia

Luoghi citati: Londra, Santiago, Spagna, Surrey