«Il martirologio continua»

«Il martirologio continua» «Il martirologio continua» Il Vaticano: uccisi non per odio ma per criminale disperazione CITTA' DEL VATICANO «A motivo della loro fedeltà al mandato evangelico, due religiose sono state assassinate a Timor Est da bande armate contrarie all'indipendenza. L'Osservatore romano commenta cosi, con pacato dolore, l'uccisione dell'italiana suor Erminia e della timorese suor Celeste. E il quotidiano vaticano conclude mestamente che «Il martirologio di questa fine millennio non accenna ad interrompersi». Ma l'uccisione delle due religiose e dei volontari laici che le accompagnavano ò un gesto che, afferma la Fides, è «imputabile più che a un odio diretto contro la chiesa, a motivi di criminalità e disperazione». Secondo l'agenzia vaticana, infatti, «i soldati e i miliziani che si stanno ritirando, si sentono umiliati'è disperati". Resta il fatto pero che sacerdoti, suore, chiese e conventi sono stati tra i bersagli preferiti delle violenze scatenate dalle milizie filo-indonesiane dopo la vittoria referendaria degli indipendentisti. Lo sa bene suor Giovanna Rastrelli, segretaria generale delle suore Canossiane, l'ordine cui appartenevano le due religiose trucidate domenica pomeriggio. E proprio questo tenie, suor Giovanna, che, intervistata ieri dalla Radio Vaticana, ha affermato che altre consorelle «sono in pericolo» a Timor Est. Nel Paese sono infatti presenti altre canossiane, tinioresi, per la maggior part'"1, ma anche quattro italiane (altre due, le più anziane, si trovanti ora a Giakarta). «Direi proprio che se le cose vanno in questo modo, anche quelle sorelle sono in grave pericolo», ita detto suor Giovanna, ricordando che le due uccise lavoravano «nell'aiuto ai poveri e nella catechesi Erano volute restare a Timor Est anche perche sembrava che con l'arrivo delle forze di pace fossero tutti piti protetti, e le notizie che ricevevamo quotidianamente erano buone: stavano tutte tiene, protette dalle forze di pace, e si davano da lare per aiutare la genie». Suor Enninia Cazzaniga, la religiosa italiana uccisa, era nata t>9 a/ni fa a Sirtori Barzano, in provincia di Lecco, e si trovava a Timor Est dal lontano 1960. Solo nel 1975, durante la violenta invasione indonesiana dell'isola, se ne era allontanata per un breve periodo, rifugiandosi a Darwin, in Australia. Suor Coleste De Carvalho Pinto, 48 anni, era nata invece nell'isola, vicino a Dili, la capitale, aveva studiato a Róma e, da due anni, era superiora delle canossiane di Baucau, le. st.)

Persone citate: Barzano, Cazzaniga, De Carvalho Pinto

Luoghi citati: Australia, Citta' Del Vaticano, Dili, Giakarta, Lecco, Sirtori, Timor Est