Benetton in autostrada, Fossa in aeroporto, l'Ingegnere in stazione

Benetton in autostrada, Fossa in aeroporto, l'Ingegnere in stazione 1 UOmi E GLI AFFARI Benetton in autostrada, Fossa in aeroporto, l'Ingegnere in stazione Valeria Sacchi E' stata una domenica tranquilla por Palazzo Chigi, No il presidente onorario di Mediobanca Enrico Cuccia, né il conquistador di Telecom, Roberto Colaninno, si sono fatti vedere. Sogno chi; i piani sono stabiliti e concordati. Basta aspettare che i malumori di Sergio Cofferati sul futuro di Telecom si plachino, che il ministro del Tesoro, Giuliano Amato, motta a tacere, complico l'appuntamento del Fonilo Monetario Internazionale, qualche dubbio e qualche scrupolo e voilà, il gioco è fatto, Al termino del quale il più vecchio dei banchieri d'affari d'Italia e dell'intero mondo, Cuccia, avrà nello sue mani anche il gigante italiano dello telecomunicazioni. Enrico Cuccia Roberto Colaninno Naturalmente qualche prezzo va pagalo. Si mormora che, ormai, le Autostrade guidateda Giancarlo Elia Valori siano sulla dirittura dei duo fratolli trevigiani: Luciano e Gilberto Benetton, che le aspettano pazientemente da non mono di tre anni. Lo Grandi Stazioni finirebbero sotlo il mantello del presidente della Gir Carlo De Benedetti, mentre gli aeroporti verrebbero assegnati al presidente di Confindustria e della Sea, Giorgio Fossa, e a Gemina. Non e un caso se l'amministratoro delegato di Enel Franco Tato, quel signore contro la cui prepotente invasione di campo hanno perfino tuonato Fedele Confalonieri e Marina Berlusconi, può dire: «lo prepotente? Rispetto a Mediobanca resto un piccolo péscioli- Ovviamente qualche imprevisto può sorgere. Ad esempio non è chiaro se i vertici di Ina, Sergio Siglienti e Lino Benassi, o quelli del Sanpaolo Imi, Luigi Arcuti e Rainer Masera (con relativi azionisti), so ne staranno buoni, consentendo al presidente di Generali Alfonso Desiata di conquistare la compagnia romana senza colpo ferire, magari senza nemmeno preoccuparsi di un rilancio. Poi ci sono i gestori dei grandi fondi internazionali, preoccupati di una perdita di valori; del titolo Telecom. Gente che ha cominciato a rumoreggiare sul progetto di e m i g r a z i o n e del pacchetto Tini di Telecom (condito con quelli di alcune controllate da dismettere come Sirti e Finsiel) verso Manna spiagge Vicine Berlusconi Luigi Spaventa a Tecnost. Tranquilli: dopo mesi di immersione, è riaffiorata la Consob ili Luigi Spaventa. A vigilare. Anche sulla destinazione del Mediocredito di Gianfranco Imperatori (comprensivo del Banco di Sicilia presieduto da Alfio Noto) alla Ranca di Roma di Cesare Geronzi bisognerà andare uh poco cauti. Risarcendo magari gli sconfitti: il presidente della Popolare di Novara, Siro Lombardini, e quello della Popolare Vicentina, Gianni Zonin, con quote minori e un posto in consiglio. Ma si tratta di dettagli che verranno risolti. L'importante è che le caselle vadano a posto secondo il progetto, evitando contraccolpi violenti e feroci rancori. E chissà che, guardando un po' più avanti, non arrivi perfino il giorno in cui la Deutsche di Rolf Breuer non yenga autorizzata ad assumere una posizione importante iioll'Unicredito presieduto da Lucio Rondelli. Por dimostrare che non siamo poi cosi provinciali come sembriamo. Né così arroccati. Non va forse in questa direzione l'apertura (con imprimatur governativo) dell'Eni di Vittorio Mincato ai franco-belgi di Elf-Totalfina? Di questa perfetta pianificazione fa parte un'isola felice: il Centro Italia destinato all'accoppiata Montopaschi-Unipol. Non è un caso se il presidente di Rocca Salimboni, Pierluigi Fabrizi, e il direttore generale Divo Gronchi sono solo preoccupati di mantenersi «neutrali» nella battaglie in corso. Sanno che nel territorio a loro destinato non ci saran- Cesare Geronzi no competitor temibili, e sanno di avere già praticamente in tasca la Fondiaria risanata da Roberto Gavazzi. Intanto per piazza Affari arriva un buona notizia: l'accordo tra le otto maggiori Borse europee per la creazione, entro il novembre del Duemila, di un network comune su cui trattare i titoli più importanti, superando il precedente asse anglo-tedesco. Con grande soddisfazione di Massimo Capuano, amministratore delegato della Borsa di Milano. Dove, per gli appassionati, stanno approdando cinque nuovi titoli. Quattro (Tiscali, Gandalf, Tecnodiffusiorie, Prima industrie) al Nuovo mercato che riunisce le aziende ad alto potenziale di crescita. Con il quinto: I.net (che non ha ancora deciso se andare invece al primo mercato) arriva al listino il primo provider italiano di Internet. Chi voglia sapere qualcosa di più sui disegni dei vertici Telecom, potrà chiederlo dopodomani direttamente al presidente Colaninno e all'amministratore delegato di Tini, Marco De Benedetti al Centro svizzero di via Palestra. Chi invece sarà curioso di conoscere la risposti; alla domanda: «Nel Terzo Millennio ci sarà ancora bisogno di Dio?» dovrà farsi raccontare quello che si diranno sabato prossimo, al Castello Confalonieri Belgiojoso di Caidate, il gran capo dell'Ambrosiana, monsigno r Gianfranco Ravasi, e il presidente di Rcs Cesare Romiti, ospiti di Ludovico, Beppe e Tani Cesare Belgiojoso. Romiti Enrico Cuccia Roberto Colaninno Manna Berlusconi Luigi Spaventa Cesare Geronzi Vittorio Mincato Gianfranco Ravasi Cesare Romiti

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