Voto a sorpresa, rallenta la frana Spd di Emanuele Novazio

Voto a sorpresa, rallenta la frana Spd Voto a sorpresa, rallenta la frana Spd //partito perde Colonia ma strappa Brema alla Cdu Emanuele Novazio corrispondente da BERLINO Per la prima volta in questo autunno elettorale la domenica non è un giorno maledetto per l'Spd di Gerhard Schroeder: in netto recupero alle comunali di Brema, dove hanno guadagnato 12 punti e sono tornati primo partito, i socialdemocratici sono riusciti anche a vincere il ballottaggio in alcuni importanti Comuni del Nord Reno Vestfalia. Rovesciando, soprattutto, i pronostici sfavorevoli a Dortmund, dove due settimane fa il candidato democristiano era in netto vantaggio; e conservando il sindaco a Bonn, Wueppertal, Bochum e Muelheim. Niente da fare invece a Duesseldorf e a Colonia, passata dopo 43 anni di governo socialdemocratico alla Cdu: ma a Colonia l'Spd non aveva un candidato sindaco, dopo lo scandalo finanziario nel quale era stato coinvolto il rappresentante del partito, Klaus Heugel. Al secondo turno, gli elettori socialdemocratici erano stati invitati a votare per il candidato dei Verdi, Anne Luetkes. La vittoria del suo avversario Harry Blum è stata superiore alle previsioni: 54,8 contro 45,2 per cento. Nel complesso dunque una lieve inversione di tendenza, un freno alle débàcle che nelle ultime settimane l'Spd aveva subito alle regionali nella Saar, nel Brandeburgo, in Sassonia e in Turingia e al primo turno delle comunali in Renania, dove nel complesso i socialdemocratici avevano conquistato il 33,9 per cento dei voti e la Cdu il 50,3 per cento. Un primo segno di recupero su scala nazionale, o soltanto un episodio locale? In proposito le reazioni dei partiti divergono, naturalmente: ma a ben guardare sono giustificati tanto l'entusiasmo della Cdu («Siamo senza ombra di dubbio il primo partito anche in Renania», esultava ieri sera il leader regionale Juergen Ruettgers), che è riuscita a conquista- re storiche roccaforti socialdemocratiche come Colonia e - a sorpresa - Gelsenkirchen. E la soddisfazione dell'Spd («Esistiamo ancora e non siamo ancora in ginocchio», commentava il segretario generale Franz Muenteferin), che non soltanto ha vinto con ottimo margine a Brema, dove è tornata ad essere il primo partito con il 42 per cento superando la Cdu al 39 per cento; ma soprattutto è riuscita a evitare l'umiliazione di Dortmund, altro feudo socialdemocratico dove tutti i pronostici erano in favore del candidato cristiano democratico Volker Geers (fermatosi al 47,8 per cento) e contro Gerhard Langemeyer, vincitore invece con il 52,2 per cento. Come dire che entrambi i grandi partiti hanno conquistato città simbolo, e che questi vessilli sarano spesi per l'appuntamento chiave del Duemila, le regionali nel Nord Reno Vestfa¬ lia in maggio, consideralo da molti osservatori il vero segnale per la coalizione rosso-verde, l'ultima spiaggia per Schroeder. Di certo, se l'Spd perderà anche il governo nella regione rossa per eccellenza, quella nella quale è tradizionalmente più forte e che costituisce il suo serbatoio di voli alle elezioni generali, la posizione di un Cancelliere già in gravissime difficoltà diventerà ancora più debole. E le critiche della sinistra socialdemocratica - alla quale il ritorno sulla scena di Oskar Lafontaine con l'intervista di ieri alla «Welt am Sonntag» ha ridato fiato - assumerano nuova consistenza e vigore. Prima dell'appuntamento chiavo in Renania, l'Spd dovrà affrontare fra duo settimane il rinnovo del Senato (l'amministrazione comunale) di Berlino, città-regione retta do una grande coalizione e nella quale In Cdu è in netto vantaggio. E poi, a febbraio, le regionali nello Schleswig-Holstein guidato da un governo rosso-verde in caduta di consensi. Sarà quest'ultima la prima prova significativa degli umori di un Paese che i sondaggi confermano ostile a Schroeder e al suo governo. 11 recentissimo «Politbnrometer» della Zdf assegna all'Spd un magro 28 per cento (2 punti in meno rispetto al mese scorso), mentre la Cdu di Wolfgang Schaeuble guadagna 2 punti e sale al 47 per cento. In caduta libera il governo: 59 tedeschi su 100 giudicano «cattivo» il suo lavoro (39% in luglio). Sconfìtte evitate a Dortmund e Bonn. Ma i sondaggi nazionali danno i socialdemocratici al 28% BASSA SASSONIA OLANDA Militanti della Cdu esultano dopo i recenti successi del partito in Sassonia