Marchi qualità, è partita la grande corsa
Marchi qualità, è partita la grande corsa Marchi qualità, è partita la grande corsa Dop elgp: l'Italia verso il sorpasso della Francia Maurizio Tropeano TORINO L'ultima nata si chiama Dac, Denominazione di ambiente controllato. Si tratta di un nuovo marchio da assegnare ad alcuni territori del Piemonte per la loro qualità ambientale previsto da un disegno di legge approvalo dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore all'Agricoltura, Giovanni Bodo. Spiega: «L'attribuzione di Dac ad una zona caratterizzata da inarchi come la Doc, la Docg e l'Igp, nonché l'adozione di tecniche ecocompatibili, consente di andare oltre il riconoscimento della tutela del singolo prodotto, realizzando un nuovo livello di qualità in grado di valo¬ rizzare le diverse produzioni mediante l'attestazione della salubrità degli ecosistemi naturali, agricoli, urbani in cui avviene la produzione». Dunque si tratta di un'iniziativa che attraverso la certificazione della qualità ambientale dei territori e il loro costante controllo punta ad offrire un «valore aggiunto alle produzioni agricole che non possono reggere la concorrenza sulla base del calo dei prezzi in atto sul mercato internazionale», conclude l'assessore. E in questa corsa verso la qualità l'Italia punta a superare la Francia. Attualmente sono 100 i prodotti nazionale Dop e Igp che hanno ottenuto i riconoscimenti dall'Unione Europea, mentre in Francia sono 112. Ma il primato transalpino non dovrebbe resistere a lungo, in quanto per 13 prodotti italiani sono state presentate le richieste di riconoscimento alla Commissione Ue. Tra i prodotti in attesa del riconoscimento vi sono oli d'oliva, insaccati, limoni, aceto balsamico, carni suine e ovine, castagne, latticini e il bergamotto come fissatore dei profumi. Per questi prodotti entreranno in vigore garanzie legate all'origine nazionale e a specifici disciplinari di produzione approvati dall'Unione Europea. La responsabilità del rispetto dei contenuti dei disciplinari ò affidata al Ministero per le politiche agricole che ha il compi¬ to di autorizzare, sulla base dei criteri previsti dalla normativa comunitaria, adeguate strutturo di controllo. E queste verifiche portano spesso alla repressione. Un esempio? Oltre cinquantamila ettolitri di vini originari del Sud ma spacciati come Doc toscane e altri diecimila ettolitri di prodotto presentato con denominazioni di origine abusive sono stati scoperti e sequestrati tra maggio e luglio nel solo settore vitivinicolo, dall'Ispettorato Centrale Repressione Frodi del ministero delle Politiche agricole. Verifiche mirate, precisa il dicastero in una nota, a contrastare l'utilizzo fraudolento delle denominazioni di origine tutelata.
Persone citate: Francia Maurizio Tropeano, Giovanni Bodo
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