Un'agricoltura «modello Europa»
Un'agricoltura «modello Europa» Da domani a Bruxelles vertice in vista del Wto. Clinton accusa l'Ue di protezionismo Un'agricoltura «modello Europa» Più spazio al Mediterraneo Vanni Cornerò inviato a VERONA «Una prima vittoria», il ministro delle politiche agricole, Paolo De Castro, è molto soddisfatto dalla «massima comprensione» espressa dal presidente di turno del Consiglio europeo agricoltura, il finlandese Kalevi Hemila, nei confronti dell'Italia e dell'inserimento della proposta italiana, sulla base di un liberismo equo e della difesa delle produzioni Doc, nel documento in discussione all' Ue in vista del negozialo Wto di novembre. «Siamo riusciti a far si che domani, al prossimo Consiglio Agricoltura si terra conto delle nostre argomentazioni. Ora puntiamo ad un voto positivo unanime». E che l'atmosfera sia buona è dimostrato dall'atteggiamento favorevole dei ■'aesi mediterranei, a cui questa volta si accoda seppur con qualche riserva la Francia, ma anche dal l'atto che parte dell'area Nord, con Svezia, Danimarca e Gran Bretagna non abbia sollevato opposizioni. Due punti che, sommati, al saldo filo che lega le relazioni agricole tra Roma e Londra, danno buone chanches di successo alla linea italiana. «D'altronde - fa notare De Castro - le colture mediterranee sono già pesantemente svantaggiate rispetto a quelle continentali in termini di aiuti e quindi non potranno più essere toccate, E'arrivato il momento di liberalizzare produzioni del Nord Europa comi.' animali vivi e latte». Intanto, pero, dagli Usa arrivano dichiarazioni minacciose: in un suo discorso il presidente Clinton ha fatto osservare come, attraverso il Wto, il mondo abbia l'occasione di smantellare sistemi protezionistici che frenano gli scambi oltre a penalizzare il Terzo Mondo e accusa il sistema il sistema agricolo della Pac di tendenze protezionistiche. E con gli americani che giocano d'attacco dovranno confrontarsi i Quindici, che da domani metteranno a punto la loro posizione ufficiale in cui oltre a promettere attenzione per la tutela delle produzioni tipiche Doc anche sui mercati internazionali, si dovrebbe proporre di concedere l'import a dazio zero ai Paesi in via di sviluppo. Intanto, dal congresso europeo dell'agricoltura svoltosi a Verona, il presidente della Confederazione europea degli agricoltori, Hans Jonsson, lancia un messaggio chiaro: «Rivendichiamo il merito di aver saputo produrre a costi ridotti e a qualità crescente, e, a chi vuole che rinunciamo a parte delle sovvenzioni che sostengono la politica comunitaria di settore, ricordiamo il nostro ruolo in difesa dell'ambiente e della sicurezza alimentare». Ma per ridisegnare l'agricoltura in Europa, ha avvertito il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni, non ci si dovrà semplicemente limitare a sommare tante agricolture nazionali e «neppure a creare una sorta di prateria in cui in nome del libero mercato potentati finanziari possano fare stragi; di qualità e tipicità di produzioni rappresentative della cultura delle popolazioni». Gli agricoltori dal Millenium round vorranno ottenere, ha aggiunto il presidente della Confagricoltura, Augusto Bocchini, regole comuni orientate alla sicurezza dei consumatori (soprattutto per le biotecnologie), alla tutela minima del lavoro e all'impatto ambientale e al benessere degli animali.E secondo Massimo Belloni, presidente aggiunto della Cia, l'Unione europea dovrà porre al centro del negoziato un progetto di collaborazione tra Paesi avanzati e in via di sviluppo in grado di contrastare posizioni dominanti dei mercati e delle tecnolgie. In uno slogan: mercato più libero, ma anche più giusto. Il presidente degli agricoltori Hans Jonsson: «Difendiamo ambiente e sicurezza alimentare questo ha un costo» Il commissario europeo all'agricoltura Franz Fischler
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