«Pizzo» sullo scuola carabinieri In manette maggiore del Genio

«Pizzo» sullo scuola carabinieri In manette maggiore del Genio Reggio Calabria: coinvolti anche imprenditori e politici «Pizzo» sullo scuola carabinieri In manette maggiore del Genio REGGIO CALABRIA Neanche lo opere pubbliche destinate a caserme e aule bunker a Reggio Calabria sfuggono al controllo del malaffare politico-mafioso. Ne è convinta la Direzione distrettuale antimafia reggina che, nell'ambito di un'inchiesta della costruzione della Scuola allievi carabinieri, ha fatto arrestare un maggiore del genio militare, Francesco Callipo. In realtà le richieste di arrosto al gip erano 31, per politici, funzionari pubblici, mafiosi e uomini delle istituzioni; quelle però accolte sono per il momento 2: contro Callipo, direttore di un lotto della caserma, e contro un affiliato alla cosca Rosmini, già in carcere. Indagato il parlamentare di Forza Italia, Amedeo Matacena. «Si tratta - ha dotto - di una vicenda sconcertante e singolare. Sull'invito a comparire c'è scritto che il reato di cui sono accusato non è stato consumato. E come titolare di una dello ditte mi troverei nella singolare condizione di aver chiesto le mazzette a me stesso». Dice il procuratore aggiunto Boemi: «Nel Sud un'indagine seria sulla malia non può prescindere da un monitoraggio sulla regolarità delle opere pubbliche, nella cui realizzazione le cosche, oggi più che mai, sanno infiltrarsi a dovere». Il monitoraggio sulle opere pubbliche è iniziato dalle opere che si riteneva meno soggette agli appetiti della 'ndrangheta. 1 risultati, invece, hanno deluso: magagne di ogni genere avrebbero consentito alle cosche di lucrare sui cantieri per la Scuola allievi carabinieri, su quelli per l'aula bunker e su quelli per una caserma destinata alla polizia. Opere per 150 miliardi in tutto. |r. v.l

Persone citate: Amedeo Matacena, Boemi, Callipo, Francesco Callipo, Rosmini

Luoghi citati: Reggio Calabria