Giakarta, i generali alzano la voce di Giuseppe Zaccaria

Giakarta, i generali alzano la voce I militari vogliono imporre la legge d'emergenza, sempre più debole il governo Giakarta, i generali alzano la voce La polizia spara sui giovani in piazza-. 3 morti Giuseppe Zaccaria invialo a GIAKARTA Allo undici del mattino, nella sodo di l'Iaza Indonesia della Deutsche Bank, dagli altoparlanti una voce femminile è calata gelida sullo file di clienti in attesa: «A causa della situazione gencràle, siami) spiacenti di informare che il corso della rupia è da oggi congelato , e che gli uffici chiuderanno fra pochi minuti...)i La gente non ha neanche protestalo: i clienti, quasi tutti occidentali, sapevano da giorni che la «situazione generalo* in Indonesia sta precipitando verso il caos. Sono usciti in frotta scoprendo che il centro improvvisamente ora diventalo deserto. lori a Giakarta (ma anche a Surabaja, Jojakarta, Semarang, Modani è stala la seconda giornata di guerriglia, Nella capitalo tre studenti ed un poliziotto sono morti, le forze di sicurezza hanno sparato, ina soprattutto si sono rivisti scorci della rivolta di sodici mesi fa, con una «city» svuotata, il traffico bloccalo, negozi elio tiravano giù lo saracinesche, gente che correva verso casa. L'agonizzante parlamento indonesiano ha tentato un colpo di mano che ha dovuto rimangiarsi nell'arco di poche ore, a dimostrazione di quanto incerta econfusa sia in questi momenti la gestione del potere. L'adozione di una nuova legislazione d'emergenza, foltissimamente voluta dai militari, è stata approvata e sospesa nell'arco di poche ore, Fra qualche giorno l'assemblea legislativa saia soppiantata dai nuovi rappresentanti eletti a giugno, ma il tentativo di riportare indietro l'orologio della politica indonesiana certo non si formerà qui. Il nuovo «Stato seeurity bill» voluto dal ministro della Difesa, il generale Wiranto e dalla casta dogli ufficiali prevedeva che il presidente della repubblica potesse dichiarare in qualsiasi momento lo stato d'emergenza e sospendere di conseguenza alcuno garanzie costituzionali. Un salto all'intiiot.ro di vent'anni, cui in Parlamento ora stato apportato qualche correttivo (tra cui l'obbligo di consultare l'assemblea legislativa). Troppo poco, per la massa degli studenti che da sempre1 nell'arcipelago lui aiuto da detonatore nei conflitti civili. Due giorni di protesto, di scontri, di morti hanno continuo un parlamento delegittimato ad accettare lo pressioni di un presidente in bilico por congelare il tulio. Nel silenzio di una politici sempre più smarrita, ancora una volta è toccato ad un militare di lanciare al Paese il messaggio più autorevole. «Alcuni settori (iella società si oppongono a questa legge perchè non la comprendono», dichiara alla radio il portavoce dell'esercito, generalo Sudrajat. «Hanno bisogno di tempo». La stretta di freni è solo rinviala, mentre la miscela esplosiva che vede alternarsi sulle piazze studenti e nazionalisti, democratici e sostenitori della guerrìglia timorose trascina l'Indonesia verso una svolta drammatica. lori, assiomi! col provvedimento che sospendeva la logge sulla sicurezza nazionale il Parlamento ha anche deciso di accogliere lo conclusioni duna commissione d'inchiesta sullo scandalo drilli «Bank of Bali», Tre ministri, un procacciatore d'affari ed uno dei più autorevoli consiglieri depresidente dovranno subire ìin'istrut loriacun processo. Sotto l'anioriiìi di un governo che si sforzava di democratizzare e nim- modernare il Paese, la ricostruzione del sistema bancario ha visto 70 milioni di dollari del Fondo monetario internazionale finire nelle casso di una banca. Sotto forma di tangente, quasi la mota di quell'enorme somma sarebbe stala restituita all'«entourage» di Ilabibie in vista della campagna elettorale di novembre. E' uno scandalo che affossa lo ultimo speranze del presidente, già battuto alle elezioni di giugno dal partito di Megawati Suhar- noputri ed ormai sempre più in contrasto coi militari, pronti ad appoggiare la figlia dell'ex dittatore. Da Timor Est stanno rientrando 11.500 soldati: saranno utilissimi nello stroncare le manifestazioni, soprattutto quelle dei gruppi sbagliati. Lasciando l'isola le forze armate indonesiane saccheggiano e danno fuoco a caserme e stazioni radio, mentre massicci rastrellamenti hanno portato all'arresto di un temuto capo delle mili¬ zie anti-indipendentiste. Quattro giornalisti hanno rischiato il linciaggio da parte di una folla anti-australiani. In due giorni la rupia ha perso più del 10% rispetto al dollaro, ed alla riapertura dei mercati rischia un crollo che spingerebbe il Paese al disastro. Nelle principali città indonesiane esercito a polizia controllano le strade. Gli elementi per una svolta autoritaria più o meno ammantata di legalità ci sono tutti. A Timor Est le truppe dell'Onu arrestano un leader dei miliziani mentre proseguono uccisioni e saccheggi

Persone citate: Megawati Suhar

Luoghi citati: Giakarta, Indonesia, Timor Est