«Europa, occasione da non perdere»

«Europa, occasione da non perdere» IL PRESIDENTE IN ABRUZZO RICORDA COMMOSSO LEO VALI ANI «L'UOMO CHE CONSIDERO UN PADRE DELLA PATRIA» «Europa, occasione da non perdere» Ciampi: le nostre forze, tecnologia e manodopera reportage Aldo Cantillo inviato a PESCARA LJT EUROPA non è un traguar™ do, ma un'occasione, una I sfida. Dobbiamo vincerla. Ma le sfide si possono anche perdere. Sta a noi non perdere; sta a noi vincere». Nella seconda e ultima giornata in Abruzzo, a Pescara, Carlo Azeglio Ciampi torna a parlare di economia e ribadisce il discorso dell' Aquila: l'Italia deve competere e primeggiare in Europa, e per farlo ha bisogno di più flessibilità intesa non tanto come forme di entrala o uscita dal mondo del lavoro, ma come aggiornamento e formazione continua del lavoratore -, di più progetti, di più investimenti. Un concetto che il Presidente ha ribadito durante il pranzo con imprenditori c uomini di cultura di Pescara: «I fattori della produzione, capitale e lavoro, non mancano. L'ingresso nell'euro ci ha aperto le porte di un grande mercato finanziario, con cambi fissi e tassi sotto controllo. La disoccupazione 6 un male da curare, ma l'offerta di manodopera può anche diventare un'opportunità di crescita, purché la forza lavoro regga il passo del progresso tecnologico». Finita l'era del posto fisso, in un assetto produttivo «in cui i cicli di lavorazione si rinnovano a ritmo incalzante», non ci si può permettere di restare indietro. «La sicurezza del lavoratore», ripete, non sta nell'assunzione, «ma nel bagaglio professionale». Il capo dello Stato ha elogiato l'esempio dell'Abruzzo, che è uscito dalla schiera delle regioni assistite e ora è considerata da Bruxelles area «obiettivo 2», cioè meno bisognosa di aiuti. In molte parti del Centro e del Mezzogiorno, Ciampi riconosce un cambiamento di mentalità: «Declina la cultura del lamento e della richiesta di soccorso, cresce quella del lavoro e della creatività. Vedete, il problema non sono le risorse finanziarie. Quelle si trovano. Il problema è avere buoni progetti. Se continuerete a elaborarli, troverete chi vi aiuterà a realizzarli». Il presidente sostiene di aver apprezzato due aspetti dell'Abruzzo, che ritroverebbe volentieri nel resto del Paese. In primo luogo, «la capacità di conciliare lo sviluppo e il rispetto dell'ambiente, l'antico e il futuro. Questa è la regione più verde d'Europa, con la più alta incidenza di aree protette. E ha saputo inserire nel contesto naturale realtà estremamente evolute, come Telespazio, che ieri ho ammirato sorvolando in elicottero il Fucino, e i laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso». In secondo luogo, quella «franchezza nei rapporti umani», quella solidarietà che «induce tutti a darsi del tu, come ha imparato a fare anche questa Italia un tempo rissosa»; accenno che, come spiega chi ha parlato con il presidente, non è improprio tradurre in termini poli¬ tici come elogio della concertazione e della ricerca del consenso in nome del bene comune. Di Europa Ciampi tornerà a parlare in Finlandia, dove volerà martedì mattina per incontrare i leader del Paese che detiene la presidenza di turno dell'Ile. Ieri, prima di conversare con i rappresentanti del volontariato (tra cui alcuni bambini down) e di volare in elicottero sul parco della Maiella, il capo dello Stato è tornato sul ricordo del suo passaggio in Abruzzo durante la guerra: «Prima nel '42, per frequentare qui a Pescara il corso allievi ufficiali; poi, in circostanze ben più drammatiche, sulle montagne di Scanno, nell'inverno del '43». Legare le proprie istanze politiche allo tappo della formazione personale è una dello linee-guida di Ciampi presidente, fin dal primo viaggio italiano (nella sua città, Livorno) ed europeo (nel Paese dei suoi studi, la Germania). «I mesi trascorsi in Abruzzo durante la guerra - ha ricordato ieri furono il completamento della mia formazione, iniziata in una scuola cattolica e proseguita in un'istituzione fortemente laica come la Normale». La lotta anti-nazista ha definito «quei valori che avverto così forti nel mio animo, che mi hanno accompagnato nell'arco della vita, e che mi hanno condotto nei giorni scorei a Milano», e qui, ricordando Leo Vallarti, la voce si incrina per l'emozione, «all'uomo che considero un padre della patria». £ 1 Declina la cultura del lamento e della richiesta di soccorso Il problema è avere buoni progetti La sicurezza del lavoratore sta nel suo bagaglio professionale p tj Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi «regala» autografi durante la sua visita a Pescara che ha chiuso la due giorni in Abruzzo

Persone citate: Aldo Cantillo, Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Leo Vallarti