Il pubblico impiego si prepara allo sciopero contro la Finanziaria di Gian Carlo Fossi

Il pubblico impiego si prepara allo sciopero contro la Finanziaria E' polemica tra i sindacati Il pubblico impiego si prepara allo sciopero contro la Finanziaria Gian Carlo Fossi ROMA Si profila uno sciopero generale unitario degli oltre 3 milioni di pubblici dipendenti contro uno dei punti cruciali della finanziaria 2000, la riduzione degli stanziamenti per i rinnovi contrattuali, ma intanto viene proclamata per il 15 ottobre un'agitazione dei 280 mila statali ministeriali e dei 70 mila parastatali. E' stata anche decisa per il 15 ottobre l'astensione in tutta Italia dei medici e dei veterinari dipendenti a sostegno del recupero di adeguati finanziamenti per il nuovo contratto, ma pure per rafforzare ruolo e dignità delle due categorie nell'ambito del Servizio sanitario nazionale. E, soprattutto, a conferma della clamorosa spaccatura avvenuta nello schieramento sindacale sugli aspetti fondamentali della manovra economica, si delinea la possibilità che la Cisl promuova da sola - in netto contrasto con Cgil e Uil uno sciopero generale contro il governo e la finanziaria 2000 che coinvolga simultaneamente i lavoratori di tutti i settori, dal pubblico all'industria, dal commercio e dall'artigianato ai servizi pubblici essenziali. Così, a quarantotto ore dal confronto a Palazzo Chigi tra governo e parti sociali sulle misure in cantiere (concluso con un sostanziale via libera da Cgil e Uil e il secco no della Cisl di D'Antoni), l'atmosfera diventa incandescente e rischia di determinare uno scontro durissimo senza precedenti daU"85 (rissa sulla scala mobile) ad oggi: naturalmente, se nei prossimi giorni di qui al 30 settembre (data fissata per la presentazione della finanziaria al Senato) non vi saranno chiarimenti e novità sostanziali. Ma, anche se ci dovessero essere, non si è poi del tutto sicuri che la volontà di battaglia di ima parte del sindacato non prevalga sulla disponibilità alla moderazione e ad un'intesa collegiale. «C'è un'escalation nella divaricazioni fra le tre confederazioni sindacali», sottolinea il leader della Cisl D'Antoni, respingendo ogni accusa di strumentalizzazioni politiche. E alla domanda «Lei sta pensando ad uno sciopero generale contro D'Alema?», D'Antoni non lo esclude affatto, anzi indirettamente conferma: «La Cisl ò pronta a reagire con una mobilitazione. Le iniziative ulteriori dipendono dal tipo di risposta che riceveremo». Quindi, se lo riterrà necessario, anche con lo sciopero generale. Intanto, però, parte decisamente all'attacco l'intero settore del pubblico impiego, dove la Cisl ha non poco seguito. Ma questa volta le tre confederazioni marciano insieme e convocano per il 6 ottobre una riunione unitaria delle categorie al fine di «valutare la situazione del pubblico impiego ed assumere le decisioni conseguenti». I contratti sostengono i segretari confederali di Cgil Patta, Cisl Ghisani e Uil Foccillo - devono essere rinnovati alle scadenze naturali e nel rispettò dei contenuti economici previsti dagli accordi precedenti.«Non accetteremo - aggiungono - rinvii e decurtazioni di finanziamenti, tanto più che le rivendicazioni sono in linea con l'inflazione programmata». Incalza Tarelli, segretario del pubblico impiego Cisl: «Il governo esca subito dallo stato confusionale in cui lo sta portando la tendenza neo-accentratrice».

Persone citate: D'alema, D'antoni, Tarelli

Luoghi citati: Italia, Roma