«Per mio fratello solo uno giustizia morale»

«Per mio fratello solo uno giustizia morale» La sorella del giornalista ucciso: «Mi aspettavo questo verdetto, noi non abbiamo protezioni» «Per mio fratello solo uno giustizia morale» Rosita: quanta amarezza dall'inviato a PERUGIA Scrolla le spalle Andrea Pece-rolli, figlio di Mino, che aveva 14 ai quando ammazzarono suo padri: * adesso ò un uomo fatto, anche se ha ancora l'aria da ragazzino, coi capelli impomatati e un mazzo di ciondoli al collo: «L'assassino di mio padre esiste, ina non l'abbiamo trovato, e forse è meglio cosi». In che senso, scusi? «Nel senso che io non ho mai dato un volto all'assassino di mio padre, è sempre rimasto in limbo e ci rimarrà ancora. In vent'anni ho imparato a convivere con questo limbo e con il dolore, con l'assassino senza volto. Continuerò a farlo». Ma lei s'era convinto delle tesi dell'accusa? «lo non ero e non sono convinto di niente. Vivo in uno Stato democratico che ha i suoi giudici e le sue sentenze, che devo rispettare e rispetto. Bisogna prendere per buona questa giustizia». Comunque il verdetto è stato un brutto colpo? «Il brutto colpo arrivò vent'anni fa, (piando seppi dalla televisione che mio padre era stato assassinato. Poi; in questi vent'anni, ne sono arrivati tanti altri, ogni volta che si parlava di lui in termini offensivi». Che ricordo conserva di Mino Pecorelli? «Il ricordo di un buon padre, affettuoso e premuroso... Senza infamia e senza lode. Mi sarebbe piaciuto continuare a godere della sua presenza, come tutti gli altri ragazzi, ma purtroppo non è andata cosi. Qualcuno, l'assassino senza volto, non ha voluto che andasse così». Al fianco di Andrea c'è Hosita Pecorelli, la sorella di Mino. Lei ha seguito (piasi tutto le udienze del processo e, a differenza di quel che dice il figlio, s'era convinta della colpevolezza degli imputati. Adesso che sono stali tutti assolti trattiene a stento le lacrime, mentre l'avvocato Alfredo Galasso dichiara: «Bisogna rispetterò questa sen. lenza. Anche se sono convinto della fondatezza dell'impianto accusaIorio, la serenità e l'imparzialità dimostrata dalla Corte meritano il massimo rispetto». E lei, signora Rosita, come commenta il verdetto? «Sinceramente me l'aspettavo, w:rché noi non abbiamo protezioni». Cioè? (Quando hanno ucciso Mino è come se avessero schiacciato un moscerino. Oggi l'hanno schiacciati > un'altra volta. Il processo io l'ho seguito bene, ora è finito così, abbiamo scherzato...». E' stato tutto inutile? «Inutile no, perché almeno un risultato l'abbiamo ottenuto». Quale? «La riabilitazione di mio fratello. All'inizio tutti lo dipingevano come un ricattatore, mentre durante il dibattimento la sua figura è stata rivalutata. Mino Pecorelli era solo un giornalista coraggioso che aveva molte fonti e scriveva le notizie di cui veniva in possesso, qualunque esse fossero. La giustizia penale ha detto che non ci sono colpevoli, e dunque non posso dire di aver avuto giustizia su questo piano. Ma dal punto di vista morale no, giustizia l'abbiamo avuta. La figura di mio fratello esce a testa alta da questo processo». Pensa che Pecorelli sia stato ucciso per quello che scriveva o per i segreti che custodiva? «Io non so se custodiva dei segreti, ma credo l'abbiano ucciso perciò che scriveva o poteva scrivere, non c'è altro motivo. Comunque ia giustizia è questa, e come dice l'avvocato bisogna rispettarla». Nonostante ciò lei resta convinta delle tesi accusatorie, e delle responsabilità di Adreotti. Perché? «Noi abbiamo guardato subito in (niella direzione, perché tutto portava in quella direziono. L'omicidio di mio fratello è stato un omicidio di Stato, e i miei occhi sono sempre stati puntati da quella parto. Quello che ho sentito al processo mi ha confermalo nelle mie convinzioni, ma purtroppo la Corte non è stata dello stesso avviso». Igio. bia.l «Mino è entrato in questo processo come ricattatore ed è uscito come uomo che sapeva quello che scriveva» Il figlio: «L'assassino di mio padre esiste ma non lo abbiamo trovato. Forse è meglio così. Accetto questa sentenza»

Persone citate: Adreotti, Alfredo Galasso, Andrea Pece-rolli, Mino Pecorelli, Pecorelli

Luoghi citati: Perugia