Tre anni e mezzo di processo e 102 ore di camera di consiglio: «Prosciolti per non aver commesso il fatto» di Giovanni Bianconi

Tre anni e mezzo di processo e 102 ore di camera di consiglio: «Prosciolti per non aver commesso il fatto» Tre anni e mezzo di processo e 102 ore di camera di consiglio: «Prosciolti per non aver commesso il fatto» I PROTAGONISTI VITE PARALLELE Giovanni Bianconi inviato a PERUGIA Tutti assolti, in 102 ore di camera di consiglio e dopo tre anni c mezzo di processo. «Per non aver commesso il fatto», come recita la formula di rito. A poco più di vent'anni dal delitto, gli assassini di Mino Pecorelli e i loro mandanti restano senza nome e senza volto. Qualcuno l'ha ucciso, certo, ma non i killer della mafia e della banda della Magliana su ordine dei boss di Cosa nostra e, ancora più su, di Claudio Vitalone e di Giulio Andreotti. Così ha deciso, ieri sera, la corte d'assise di Perugia, che ha scagionato tutti gli imputati. Alle 19,15, nella palestra del carcere-bunker di Capanne trasformata in aula di giustizia, il clima è teso, lo spazio del pubblico è gremito di fotografi, telecamere e giornalisti italiani e stranieri. Il presidente Giancarlo Orzella, un giudice civile prestato al penale per questo processo, entra col seguito dei giudici togati e popolari, annunciato dal suono di una campanella. «In nome del popolo italiano», comincia a leggere, e subito cita l'iirticxiJo del codice che fa capire a tutti com'è finita, il 530 dello procedura penale (anche se Orzella, in un lapsus, dice «civile», ma si corregge subito): tutti assolti. La lettura del verdetto termina in meno di un minuto, il pubblico ministero Alessando Cannovale, affiancato per l'occasione dal procuratore di Perugia Minano, abbandona l'aula di gran carriera. Rimangono ad esultare invece - anche se sono tutti visibilmente provati - l'unico imputalo presente, Claudio Vitalone, e gli avvocati difensori. Dell'impianto accusatorio costruito in tre anni di indagini e illustrato in altri tre e mozzo di processo non è rimasto in piedi india. Non i due presunti killer: Massimo Carminati, ex terrorista nero in contallo con la banda della Magliana, e il mafioso Michelangelo La Barbera. Su di loro c'erano lo testimonianze ilei pentiti romani e uno dei proiettili estratti dal corpo di Pecorelli, che quasi certamente proveniva da un arsenale segreto della Magliana e dei terroristi neri. Non gli «intermediari» di Cosa nostra: il boss 'l'ano Badalamenti indicalo da Buscetta (secondo don Masino, Badalamcnli gli confessò ili aver organizzato il delitto insieme a Stefano Boutade) e Pippo Calò, «ambasciatore» ilella mafia a Roma. K soprattutto non resta india ili tutto ciò che aveva tirato in ballo i «pezzi da novanta» di questo processo: Claudio Vitalone - ex magistrato, ex senatore ed ex ministro - e il suo capo corrente, Giulio Andreotti. Contro il primo avevano parlato i pentiti della banda della Magliana, contro il secondo ancora lui, Tommaso Buscetta. Ma non è bastalo. La corti; non ha credulo alle loro testimonianze e a tutto ciò che l'accusa aveva costruito intorno ad esse nel tentativo di trovarci riscontri. Avevano chiesto l'ergastolo per tutti i sei imputati, i pm Alessandro Cunnevale e Fausto Cordella, il 30 aprilo scorso, ma escono da questa prova a mani vuote. Raccolgono i frutti di sei anni e mezzo di difesa, invece, gli accusali che in meno d'un minuto sono passati da presunti colpevoli a innocenti senza più aggettivi, con tutti i crismi della legge, lì Claudio Vitalone, il solo venuto fin qui ad ascoltare il verdetto, commenta: «E' stata finalmente resa piena giustizia dopo oltre sei anni di ingiustifi cata persecuzione. La corte d'assise ha dimostrato lo straordinario valore della giurisdizione, superando tutte le polemiche L'ex ministro Vitalone: «E' stata resa giustizia dopo anni di ingiustificata persecuzione. Ora intervenga il Csm» GIULIO ANDREOTTI Sonatore a vrla, sette volte presidente del Consiglio. Secondo l'accusa sarebbe il mandante dell'omicidio. RICHIESTA: ERGASTOLO SENTENZA: ASSOLTO CLAUDIO VITALONE. Magistrato, ex senatore de. Anche lui è considerato mandante del delitto Pecorelli. RICHIESTA: ERGASTOLO SENTENZA: ASSOLTO GAETANO BADALAMENTI Detenuto in un carcere degli Usa per una condanna a 43 anni. Per Buscetta avrebbe organizzato l'omicidio. RICHIESTA: ERGASTOLO SENTENZA: ASSOLTO GIUSEPPE CALO' Considerato il «cassiere» di Cosa nostra, detenuto per altre condanne di mafia. RICHIESTA: ERGASTOLO SENTENZA: ASSOLTO MICHELANGELO LA BARBERA Della cosca palermitana di Passo di Rigano, è detenuto per altre condanne. Accusato di essere il killer RICHIESTA: ERGASTOLO SENTENZA: ASSOLTO MASSIMO CARMINATI Ex terrorista del Nar, poi passato alla banda della Magliana. Il suo ruolo sarebbe stato di copertura del killer RICHIESTA: ERGASTOLO SENTENZA: ASSOLTO

Luoghi citati: Perugia, Roma, Usa