Ikea, anche la gratifica è «fai da te» di Ugo Bertone

Ikea, anche la gratifica è «fai da te» Sabato 9 ottobre incassi divisi alla pari tra i 40 mila dipendenti Ikea, anche la gratifica è «fai da te» Ugo Bertone Prima sono arrivate le gratifiche sugli utili. Poi le mitiche «stock options», ovvero i diritti sulle emissioni azionarie che hanno arricchito migliaia di manager di Silicon Valley. Ma la novità di casa Ikea, la multinazionale svedese dell'arredamento, promette di essere il vero terremoto nel mondo delle gratifiche aziendali. Il 9 ottobre prossimo, infatti, gli incassi dei 152 ipermercati Ikea sparsi in tutto il pianeta non finiranno nelle casse del gruppo, a vantaggio del bilancio aziendale e, di riflesso, agli azionisti. Tutto il ricavato, invece, finirà nelle tasche dei 40 mila dipendenti del colosso del «fai da te» domestico. Sarà un sabato magico, insomma, per impiegati, magazzinieri e arredatori, anche se il guadagno, per ogni lavoratore sarà ben diverso dalle cifre stellari del mondo di Internet. Ogni uomo e donna Ikea riceverà infatti circa 1.500 dollari (più o meno 2 milioni e 700 mila di lire). Ma la novità del sistema elaborato da Ingvar Kamprad, l'eccentrico e controverso (per le simpatie dimostrate a suo tempo per il nazismo ) imprenditore che 56 anni fa inventò l'Ikea nella sua fattoria di campagna, non si esaurisono qui, E' la prima volta, infatti, che il fatturato di un'impresa viene girato direttamente nelle tasche dei lavoratori, senza mediazione sindacale o contratto. Un sistema semplice e ispirato alla più assoluta eguaglianza. «Noi prenderemo le vendite realizzate in tutti i 29 Paesi in cui siamo presenti - spiega il portavoce di Kamprad, Joakim Gip - e le divideremo in parli eguali per tutti i dipendenti». «11 risultato - continua Gip - sarà che il dipendente di un magazzino in Cina riceverà esattamente quanto prenderò io o l'amministratore delegato della filiale Lisa». Un'operazione di facciata, replicano i ritici, destinata a lanciare un messaggio demagogico e a boicottare una politica sindacale di gruppo; herr Kamprad, padrone assoluto di Ikea, se la caverà con una manciata di quattrini, poca cosa rispetto ai 7 miliardi di dollari (oltre 11 mila miliardi di lire) fatturati l'anno passato. «Sciocchezze - replica il suo portavoce - Mister Kamprad ha sempre fatto gli affari suoi, badando all'interesse dei suoi lavoratori». 11 dibattito è aperto. Quel che ò sicuro è che, comprando uno scaffale o una libreria ad inizio ottobre in casa Ikea potrete scegliere: di sabato «arricchirete» i dipendenti, di venerdì il già ricchissimo herr Kamprad...

Persone citate: Ingvar Kamprad, Joakim Gip, Kamprad

Luoghi citati: Cina