Fausti lascia la Comit con rabbia «Sono preoccupato per la banca»

Fausti lascia la Comit con rabbia «Sono preoccupato per la banca» Fausti lascia la Comit con rabbia «Sono preoccupato per la banca» MILANO «dentile; presidente, Le; comunico lo mie: odierne dimissioni dalla Banca Commercialo italiana. Detta decisione che avviene appone a tre; mesi dalla mia nomina per acclamazione a presidente onorario dell'istituto, ò stata detcrminata principalmente dalla preoccupazione, non solo da mo condivisa, circa i futuri assetti della banca». Così inizia le lettera che; Luigi Fausti, ex presidente; di Coitlit e dall'ultima assemblea presidente onorario, ha inviato al presidente eiella Comit Luigi Lucchini, l'uomo che; il 29 settembre elei 1998 aveva preso il suo posto al ve;rtice dell'istituto di piazza Scala, lina sostituzione orchestrata da Mediobanca che non perdonava a Fausti di essersi dichiarato contrario al matrimonio con Bau caroma. La lettera coincide, temporalmente;, con il via libera della Consob alla pubblicazione del prospetto per l'Ops che; Banca Intesa lancerà sulla Comit. E coincide anche con un incontro tra l'amministratore delegalo di Comit, Aldo Civaschi e ottantaduo direttori delle maggiori agenzie dell'istituto, incontro al quale hanno partecipato anche i due direttori generali Enrico Meticci e Luigi Crippa, velluto da Civaschi per illustrare le strategie connesse all'ingresso di Comit nell'orbita del gruppo Intesa, proprio in vista dell'Opas. Sempre nelle ste;sse ore, a Parigi, nel corso di una conferenza stampa sui brillanti risultati semestrali del Crédit Agricole, il direttore generale dell'istituto francese (grande; azionista di Intesa) Jean Laurent, dichiarava: «La nostra partecipazione in banca Intesa, attualmente al 25%, dopo l'Ops su Comit dovrebbe scendere al 13%. Ma c'è un accordo con gli altri grandi partner del nuovo gruppo perchè hi nostra (piota sia rafforzata in modo significativo nei mesi e negli anni a venire». Il Crédit, aggiùnge Laurent, «intende mantenere! un ruolo privilegiato nell'azionariato di Banca Inlesa». Proprio il passaggio di Comit nell'orbita di Intesa è viceversa la ragione delle dimissioni di Fausti. Il quale ritiene che, con questa operazione;, Comit abdichi al suo «ruolo di banca aggregante» accettando un ruolo «condizionato e limitalo delle politiche e delle strategie di gruppo». Scrive ancora Fausti: «Tali condizioni non sente) di poterle condividere, «mie pure ritengo che siano largamente: avversate dal personale della nostra banca». E conclude: «La decisione; delle mie dimissioni contrappone, alla amarezza, la ritrovata liberta di giudizio e di iniziativa». Si chiude così, con l'Opas e l'uscita di scena dell'ultimo rappresentante della vecchia guardia, una stagione travagliata della Comit che aveva visto, dopo la sua privatizzazzione e sopratutto nell'ultimo anno e mezzo, ribaltoni di cariche, di consiglieri e di azionariato. La parola passa ora all'Opas, che si preannuncia vincente. [V.S.l Luigi Fausti lascia la presidenza d'onore della Comit

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