Sconfiggere la menopausa con il trapianto delle ovaie

Sconfiggere la menopausa con il trapianto delle ovaie Esperimento riuscito a Ixmdra innestando tessuto congelato Sconfiggere la menopausa con il trapianto delle ovaie IVhria Chiara Bonazzi LONDRA. La menopausa diventa reversibile; grazie: al primo «re-impianto» ovarico. Le scoperto di uno scienziato inglese hanno restituito la capacità di procreare'a una giovano donna a cui erano siate; asportate entrambe le ovaie. Il tessuto ovarico, conservato in laboratorio, e stalo rimesso al suo posto con successo nel eeirse> eli un'operazione a New York. Una rivoluzione nella biologia femminile! è potenzialmente a portata eli mano: la tecnica potrebbe non sole) prolungare l'eia riproduttiva delie donne, ma anche eliminare il bisogno dei «cerotti» ormonali per aiutarle a restare sane e giovanili. il professor RogerGosdcn dell'Università di Leeds ieri ha sottolineate) che il tipei d'operazione a cui s'è sottoposta Margaret I.loydliait, trentenne ballerina americana , é stata messa a punto per ridare Bperanza a donne cernie lei, che aveva dovuto farsi togliere le: eivaie |>or un problema di cisti, prima, e un disturbo ormonale!, poi. li' probabile che questa tecnica cominci ad essere innanzitutto applicata su donne malate di cancro, che non vogliono restare sterili in seguito alla radioterapia o alla chemioterapia. Se le loro ovaio venissero asportate; di routine primu delle cure, congelate e poi reimpiantate, la capacità di produrre ovuli e ormoni potrebbe essere ripristinata. Anche le donne con una storia di menopausa precoce in famiglia potrebbero beneficiarne, «immagazzinando» per tempo il loro tessuto ovarico. Ieri, come sempre succede di fronte a un successo scientifico di questa portata, tutti si sono scatenati a prospettare; scenari più fantasiosi: teoricamente, la stessa tecnica potrebbe invertire il corso della menopausa in don- ne; più anziane che: ricevano le eivaie eli una donatrice, benché in quosto caso l'eventuale progenie non apparterrebbe geneticamente alla donna ridivenite, li c'è chi azzarda che potrebbero essere usate; le ovaie: di l'eli abortiti, pratica che però è illegale in Inghilterra. Nel caso del re-impianto, il rischio del rigetto ò minimizzato. L'operazioni; su Margaret Lloyd-Hart é stata eseguita lo scorso febbraio dal dottor Kutluk Oktay al Methodist Hospital di New York sulla base delle scoperte del professor Gosden. Sessanta dei 72 segmenti del tessuto ovarico della paziente sono stati scongelati e «cuciti» in una catena che è stala poi impiantata nel suo grembo. La donna non ha ancora riavuto un ciclo mestruale normale, ma i suoi livelli ormonali stanno cambiando e le sue nuove ovaie (con l'aiuto di un farmaco per stimolare l'ovulazione) hanno già prodotto un ovulo. Tuttavia è ancora troppo presto per dire se riuscirà a concepire. «Personalmente, ho sempre creduto che lo scopo primario di queste tecniche fosse la conservazione della fecondità in donne che hanno subito cure che le hanno rese sterili. Ma so anche che alcuni le considerano un'opportunità di dare alle donne una maggiore scelta riguardo ai loro ormoni», ha aggiunto il professor Gosden, che sta per trasferirsi alla McGills University del Quebec, in Canada. A beneficiare di queste cure, spiega, «sarebbero innanzi tutto donne fra i quaranta e i cinquantanni, molte delle quali oggi desiderano un bambino ma non ci riescono». Se il tessuto ovarico fosse prelevato quando la donna e ancora giov ne, non inveeehierebbe, ma la tecnologia per conservarlo a lungo deve ancora essere messa a punto. In Inghilterra, nella speranza di una scoperta scientifica che restituisse loro la fecondità, molte donne e persino bambine malate di cancro, hanno già «messo da parte» il loro tessuto ovarico prima di sottoporsi alle cure.

Persone citate: Bonazzi, Gosden, Margaret I., Margaret Lloyd-hart

Luoghi citati: Canada, Inghilterra, Londra, New York