Caccia al violentatore delle rugane genovesi di Alessandra Pieracci

Caccia al violentatore delle rugane genovesi Ha trent'anni circa ed è italiano: ha colpito con modalità simili ad altre tre recenti aggressioni Caccia al violentatore delle rugane genovesi Ieri l'ultima vittima: una sedicenne stuprata in un portone Alessandra Pieracci GENOVA Una ragazzina di sedici anni è stata aggredita e stuprata nell'atrio di un palazzo, alle sei del pomerìggio, in una strada del quartiere di Marassi. Dietro un portone in vetro e acciaio di una via dignitosa e a tratti elegante di edifici vecchiotti, a poca distanza dall'ultimo domicilio del serial killer Donato Bilancia, un uomo di circa trent'anni ha picchiato e violentato una sedicenne, con modalità che ricordano altri analoghi episodi accaduti nell'estate dello scorso anno e fanno temere ora l'esistenza di un maniaco. Paola, ma il nome è fittizio per tutelare la vera identità della ragazza, si era recata da un'amica e, dopo aver suonato per avvertirla, si era fermata nell'atrio ad aspettarla. Sarebbero dovute uscire insieme e raggiungere altri coetane. Ma qualcuno è entrato nel portone. Forse lo sconosciuto aveva notato e seguito la ragazza, oppure l'ha scorta passando davanti all'edificio. L'uomo è arrivato alle spalle di Paola, l'ha afferrata con forza. «Sta' zitta, puttana, non gridare» le ha detto stringendo ancora di più la presa. Poi la caduta a terra, e lo stupro. Pochi minuti di terrore e dolore insopportabili, nel terrore di essere in balia di un maniaco assassino. Ma il violentatore si è allontanato, e Paola e riuscita a scorgerlo a malapena, un tipo medio, sulla trentina, italiano, almeno dalle poche parole pronunciate. Ancora sotto choc, la ragazza è riuscita a raggiungere l'appartamento dell'amica. Vedendola in quelle condizioni, la mamma de! ■ l'altra giovane ha chiamato subito ambulanza e carabinieri. Al pronto soccorso di San Martino i medici hanno visitato e ricoverato Paola per le conseguenze fisi¬ che e psichiche della violenza subita. Ora i carabinieri della Compagnia di Portoria stanno cercando lo stupratore. «Non l'avevo mai visto prima» ha detto Paola. Il 26 agosto scorso una ragazza di vent'anni era stata aggredita da due uomini, presumibilmente albanesi, che avevano tentato di stuprarla, immobilizzandola sul cofano della sua auto. Ma qualcuno, in via Fassolo. nella zona di Principe, si era affacciato alla finestra richiamato dalle grida. Due episodi nel giro di appena un mese rilanciano l'allarme verso un incubo metropolitano che purtroppo ormai si è fatto frequente realtà. Lo stupro di via Montaldo richiama pero alla memoria altri tre episodi, accaduti Tanno scorso, sufficientemente simili nelle modalità da non escludere la possibilità che si tratti dello stesso individuo. Il 24 giugno, nella Diga alveare del quartiere popola¬ re di Begalo, un individuo sulla trentina aveva seguito in ascensore una quindicenne, aggredendola. Lei era riuscita a fuggire, quando le porte dell'ascensore si erano aperte, correndo e gridando lungo le scale tanto da far aprire lo porto di alcuni appartamenti, salvandosi così dall'inseguitore. Il 25 luglio a Pontedecimo, sempre nel Ponente cittadino, una ventiduenne che rientrava dopo una serata in pizzeria, scesa dall'auto per aprire il box era stata trascinata in garage e stuprata da uno sconosciuto sulla trentina. L'ultima domenica d'agosto, una sedicenne che a mezzogiorno era andata nella stazione ferroviaria di Cornigliano per controllare gli orari dei treni per la Riviera, era stata aggredita nel sottopasso da un uomo che, afferratala alle spalle, le aveva legato i polsi con stringhe da scarpe prima di farla girare e inginocchiate, costringendola a un rapporto orale.

Persone citate: Donato Bilancia, Tanno

Luoghi citati: Genova