Processo a Scientology, Travolta fugge di Enrico Benedetto

Processo a Scientology, Travolta fugge In Francia sono sotto accusa sette adepti, che avrebbero circuito un gruppo di fedeli Processo a Scientology, Travolta fugge Lascia Parigi per non dover testimoniare in aula Enrico Benedetto corrispondente da PARIGI La sindrome Do Niro contagia John Travolta, la seconda star Usa a svignarsela per timore che i giudici francesi lo trascinino in tribunale. Nella sua fuga inattesa e rocambolesca da Parigi qualcuno vedrà un contrappasso cinematografico. L'attore Usa era oltralpe per la «promotion» europea de «The general's daughter» ove incarna Paul Brcnner, implacabile detective con le mostrine che nulla fermerà: minacce, aggressioni, omicidi... Ma l'eroico personaggio è per il set. In versione live, John Travolta si arrendo invoce dicono le radio - al primo intoppo. Ossia un'eventuale convocazione per testimoniare nel processo contro Scientology in corso a Marsiglia. Nessuna conferma giudiziaria. Ma la soffiata doveva essere davvero autorevole, se il divo ha sospeso la campagna promozionale sprofondando nel panico l'oliatissimo lancio. Causa ufficiosa del | rientro in patria, «esigenze pro- fessionali». Ma é difficile boria per tv, giornali e radio che dovevano - compresa «La Stampa» - intervistarlo. Con Do Niro, bisognava «chercher la feninie», anzi la squillo. Ma nell'affaire John Travolta che grazie a Scientology si dico «sposo fedele» - il dongiovannismo non c'entra. Temeva lo convocassero in aula per fargli raccontare «dall'interno» la sua (come ama ripotere) «religione filosofica». Nessun rischio penale, beninteso. Però anche ['«audizione conoscitiva» più innocua diviene a rischio in una Francia tentata dal mettere fuo- rilegge Scientology. E in ogni caso non doveva rallegrarlo la compagnia dei sette imputati per truffa, che secondo il pm abbindolarono psicolabili estorcendo loro soldi, equilibrio mentale e - in definitiva - l'anima. Guarda caso un tema, quello della manipolazione, su cui Paul Brenner costruisco le sue fortune investigativo. Noi film che abbiamo visto in anteprima - esordirà mercoledì nelle sale francesi, ma il pubblico italiano dovrà pazientare tre mesi - é la «guerra psicologica» a modellare lo script. L'ambiguo thriller con Madeleino Stowe, Leslie Stefanson e un bravissimo James Woods ove si fondono Edipo, sadomasochismo, ipocrisia militare e raffinai issime tedimene destabilizzatrici sarebbe un ottimo Ihgnami della voce «Aberrazioni». Coincidenza fortunosa. Ma si direbbe che la materia interessi Travolta. Controprova: in America sta girando «Battlefiels Earth» nel (piale lo vedremo impersonare un alieno «dostruttunitore» che insegue gli ultimi terrestri. Il libro è peraltro a firma Ron Hubbard, lo scrittore di fantascienza riconvertitosi nella scientologia, cui la sua Chiosa - o «multinazionale settaria», secondo «Le Monde» - riserva un'incondizionata venerazione. Portando sullo schermo il fondatoro, si conferma dunque lo scientologo due per eccellenza, foni Cruise e Nicole Kidman nonché le altre celebrità dell'universo Dianethics - praticano la militanza con moderazione. Lui no. «Scientology mi ha salvato da alcol, droga e profonda sfiducia ia me stesso», dichiara volentieri. Erano gli Anni Bui, quelli a mozza strada fra il Travolta di «'Creasi!» e la resurrezione accordatagli da Quentin Tarantino. Ma Hollywood ritorna a erodere in lui. E il miracolato John s'improvvisa guaritore. «Non ho poteri speciali, diciamo che applico una tecnica facile, quella di Hubbard. E i risultati arrivano eccome». Non ama, tuttavia, il dissenso, Ritroviamo su Internet un piccolo, significativo episodio. Quando «La figlia del generalo» sbarcò sul grande schermo in America - successo lampo, malgrado una stagione poco favorevole come l'estate - tra i fan che l'attendevano per la première si celava un solo, patetico avversario brandendo il cartello «Scientology: minaccia per la democrazia», Non appena lo vide. Travolta fece dietrofront lasciando in gramaglie lo ammiratrici. Le situazioni conflittuali si direbbe lo spaventino. Semplice marketing per non trasformarsi in figura controversa anziché religiously correct? Forse. «Prego Dio conio facevo bambino ripete - ma con Scientology è più tacile. Ve la consiglio. E' un metodo efficace per affrontare le dolorose prove dell'esistenza. Guardatemi; sembro l'ostaggio di una setta rovinosa, brutale, avida?» Per seminare la Buona Parola ha tuttavia bisogno che il pubblico non gli sia ostilo. Conferenze universitario, dichiarazioni ufficiali, interviste morbide. Marsiglia offriva un panorama troppo diverso. Meglio la fuga. Che non ó l'ennesima illazione dei giornali: dandone notizia, la «Franco Presse» cila il suo entourage. Allergico ai processi. Come Scientology. L'attore temeva di essere convocato per raccontare la sua esperienza con i seguaci di Hubbard «La considero una religione filosofica che mi ha permesso di affrontare le prove dell'esistenza» John Travolta si trovava a Parigi per la promozione europea del suo ultimo film, «The general's daughter»