«Ppi, troppi pensano solo ai posti» di Fabio Martini

«Ppi, troppi pensano solo ai posti» L'EX LEADER DELLA DC «COMINCIO A PENSARE CHE IL RINVIO PER LA SCELTA DEL SEGRETARIO SIA STATO INUTILE» «Ppi, troppi pensano solo ai posti» De Mita: verso un bipolarismo rachitico intervista Fabio Martini PER giorni e giorni - «navigando» tra Nusco, Roma, Strasburgo e Brescia - Ciriaco De Mita ha preparato una rete per portare alla segreteria del Ppi Pierluigi Castagnetti, ha ricostruito un'amicizia (e un asse) con Mino Martinazzoli, ma ad una settimana dal via sembra che tutto sia sul punto di saltare: «Comincio ad aver paura che il rinvio deciso al Consiglio nazionale di luglio rischi di essere stato inutile...». Come? Due mesi non sono bastati ad imbastire una nuova linea politica e a trovare un segretario accettabile? «Abbiamo preso tempo per garantirci una maggiore freddezza nell'analisi, per avviare una ricerca paziente sulle difficoltà del partito, per giocarci il rilancio ad un livello alto. Vedo il rischio che si immeschinisca tutto in un problema di risentimenti, di equilibri di potere, di conservazione di trincee occupate». Non facevate prima ad eleggerlo a luglio il successore di Marini? «Allora, andava evitato un processo semplificato alla dirigenza del partito, anche se il dato elettorale era così chiaro che non serviva neppure cercare le prove: era una specie di arresto in flagranza...». Ora ci sono due candidati alla segreteria: chi preferisce? «Se la discussione si riduce al candidato, non si capisce neanche perché se ne va il segretario che c'è. Anche se poi non se ne va...». Già, si sussurra che oltre ad un'intesa tra lei e Martinazzoli per una segreteria Castagnetti, portrebbe essercene un altro, parallelo, per portare Marini alla presidenza... «lo ho lavorato, con Martinazzoli, per un progetto che è culturale e politico e su questo restiamo d'accordo. E invece mi sembra che in giro la preoccupazione maggiore sia quella di siste- marsi nello spazio giusto». E invece quale è il problema del Ppi? «Più si riduce la presenza del Ppi più si complica la situazione della democrazia nel Paese». Nientedimeno... «Non voglio dire, ma è ovvio, che senza il Ppi non c'è democrazia. Voglio dire che se non si recupera il riferimento ad una cultura, ad una capacità di governo, ad una storia, tutto il centrosinistra rischia di non avere una prospettiva tranquilla. Anche per questo il congresso del Ppi deve trasformarsi in un coraggioso atto di contestazione dell'attuale sistema politico». Ma D'Alema e Berlusconi sembrano aver conquistato il centro del ring: si va verso un nuovo duopolio? «Si discetta in astratto sul bipolarismo perfetto e sul bipartitismo possibile. Ma la riflessione di politolgi e politici è scarsa su dove va la realtà: si va configurando una sorta di bipolarismo rachitico». Sarebbe a dire? «La sinistra si compone e si ricompone nel niente, con in piii l'illusione di aggregare attorno ad una cosa sola un'area complessa. Attorno al Forza Italia c'è il raccordo di un'esigenza di realismo e di moderazione che sbaglieremmo a leggere con le parole dei protagonisti. Ma dentro il Polo c'è anche una diversità sempre crescente di posizioni che si cerca di coprire con la ritualità delle convergenze». Due coalizioni spurie? «Combinare le esigenze nobili e le convenienze pratiche ha un punto di saturazione oltre il quale il compromesso non comunica piii. Se la democrazia dell'alternanza non funziona non è per colpa della legge elettorale, ma perché le coalizioni non rispondono ai problemi della gente. In questo quadro il Ppi può essere la palla di neve che dà luogo alla valanga». Nella crisi del Ppi quanto ha giocato il paradosso di un segretario abilissimo nel trattare posti e collegi, ma che per salire al Quirinale ha paralizzato il partito, salvo trovare uno più "bravo" di lui nelle trattative? «I problemi di gestione esistono, ma hanno rilievo se funzionali ad un interesse generale. Se si riducono alla sola trattativa, questa mette chi tratta in condizioni di debolezza». Anche tra Marini e D'Alema è andata cosi? (L'esperienza della Presidenza Iella Repubblica, giocata non dentro un disegno politico, ma sulla trattativa privata, conferma quel che dico. Ed è inutile lamentarsi che l'altro è più furbo. E' un po' come Charlot che pensava di purgare il cavallo: il cavallo aveva più fiato e alla fine accade il contrario...». Attorno all'araba fenice del centro"ronzano" personaggi diversisissimi ma di caratura: alla fine si ritroveranno assieme lei e Amato, Cossiga e Mastella, D'Antoni e Dini? «La somma ilei segnali non è la soluzione dei problemi. Quel che mi pare artificioso è ipotizzare una forma organizzativa di una politica che ancora non è definita. E se non c'è la politica, il rischio è quello di immaginare una zattera di salvataggio. Ma la costellazione è interessante e conferma che il problema esiste». In Lombardia il suo amico Martinazzoli si è lanciato in un'operazione complicata assai... «La sua iniziativa, se accompagnata dal partito serve ad esaltare l'iniziativa di una persona di grandi qualità e con gran capacità di identificazione con la storia migliore del partito». fi fi Più si riduce la nostra presenza e più si complica la situazione della democrazia in questo Paese j j te Il sistema dell'alternanza nonfunzionaP Non è colpa della legge ma delle due coalizioni Eg sj te Caro Marini l'esperienza della presidenza della Repubblica dice che non paga giocare sulla trattativa privata e non in un quadro politico j j te L uscita di Martinazzoli in Lombardia, se accompagnata dal partito, serve ad esaltare l'iniziativa di una persona di gran capacità p p fi fi Castagnetti? Io ho lavorato con Martinazzoli per un progetto culturale-politico Ma in giro vedo preoccupazioni di chi vuole solo sistemarsi p ij «Ppi, troppiDe Mita: versoROMA. E' ancora polemica sui raccuse e controaccuse tra i diverSegni lancia un vero e proprio apuomini del comitato referendarioaprì la campagna contro la prorivolgo a Di Pietro, Occhetto, Petruccioli e Scoppola, a che hanno combglia referendaria, stituisca subito il vecOcchetto l'ha subito accoldi Berlusconi al referendumtario per il quale An ha raPannella: Segn Nelle foto qui accanto il segretario del Ppi Franco Marini l'ex sindaco di Brescia Mino Martinazzoli e l'eurodeputato popolare Pierluigi Castagneti in corsa per la segreterìa

Luoghi citati: Brescia, Lombardia, Nusco, Roma, Strasburgo