Di Pietro: più trasparenza
Di Pietro: più trasparenza Di Pietro: più trasparenza E Curzi concorda con l'expm «L'informazione è ammalata» ROMA. Con una lettera al presidente della Rai, Antonio Di Pietro chiede trasparenza sulla nomina del direttore della Divisione due e di Rai International, evitando scelte partitiche e spiegando eventualmente «le ragioni per cui la Rai non si avvale, per entrambi gli incarichi, delle pur numerose professionalità interne». «La stragrande maggioranza dei cittadini - scrive Di Pietro - è contraria a qualsiasi intervento partitico e politico sulle nomine». E poi «per quale ragione la Rai preferisce ricorrere per il ruolo di direttore della Divisione due a un soggetto esterno, senza specifica esperienza nel settore?». Si riferisce a Pietro Calabrese, direttore del Messaggero. Quanto a Rai International «perché - si chiede Di Pietro penalizzare chi finora ha contribuito fattivamente a svilupparla, proponendo al suo posto persone che hanno al loro attivo solo la vicinanza a qualche notabile politico di lungo corso?». «Anche noi siamo contrari a interventi e pressioni politiche», ha risposto il presidente della Rai, Roberto Zaccaria. «Personalmente ritengo che ci siano due tipi di interventi riprovevoli - ha aggiunto -, il primo tipo è quello delle pressioni a favore, il secondo tipo è quello delle pressioni contro». Anche Sandro Curzi, direttore di «Liberazione», esprime critiche. «La Presidenza del Consiglio occupa, con manovre avvolgenti - dice Curzi capisaldi strategicamente decisivi dell'informazione scritta e teletrasmessa senza nessuna seria discussione nel consiglio di amministrazione della Rai, senza le consultazioni, dovute, delle organizzazioni sindacali dei giornalisti. Non so se si è troppo pessimisti a dire che davvero la democrazia e l'informazione sono ammalate in Italia . La situazione - conclude Curzi - è così strana che finisco per trovarmi d'accordo con il senatore Di Pietro».
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