Fuoco e violenza al «torelli»

Fuoco e violenza al «torelli» Milano: il centro ancora teatro di scontri, abusi su una ragazza Fuoco e violenza al «torelli» Materassi in fiamme e sassi contro la polizia Mll ANO Via Gorelli, si chiama centro di accoglienza ma è solo un eufemismo. Dietro ai cancelli dove sono rinchiusi gli cxt.racoinunitari in attesa di espulsione, quella di ieri e stata una giornata di violenza. Prima su una giovane bulgara, venti anni dichiarali ma forse minorenne, violentata da un marocchino di diciotto anni. Poi sui centotrenta ospiti del centro, che hanno dato fuoco a quattro container per impedire il trasferimento a San Vittore del giovane marocchino, «Ci sono feriti, c'è il fuoco, è lutto distrutto...», raccontano gli extracomunitari, guardati a vista dalla polizia e poi dai carabinieri arrivali in forze Materassi in fiamme, sassaiole, tentativi di barricate contro le cariche delle forze dell'ordine, in venti minuti è successo di tutto. Si sa che cinque volontari della Croce rossa presenti al campo sono rimasti feriti. Si sa che otto extracomunitari sono in stalo di fermo perla rivolta. Ma non ci sono notizie ufficiali sugli extracomunilari rimasti foriti negli scontri. A innescare la rivolta è stato T.F, diciotto anni, un nome probabilmente falso, neanche un documento in tasca. Era da giorni che aveva nel mirino la giovane bulgara, anche' lei senza documenti, anche lei con un nome forse falso, in attesa di essere espulsa dopo essere stata fermata una settimana la durante uno dei tanti controlli antiprosliluzione. E dopo le prime molestie, la scorsa notte T.F, è passalo ai fatti. Ila aspettato che la giovane rimanesse sola in uno dei diciannove container e l'ha aggredita. Schiaffi, pugni, e quando la ragazza è svenuta la violenza carnale. Solo al risveglio, con gli abiti stracciati, la giovane bulgara si è presentata al posto fìsso della Croce rossa denlro al centro di via Cornili. Facile per lei, identificare il suo violentatore. Dall'ospedale Mangiagalli dove è stata ricoverata per le prime cure, ha fornito un identikit del giovane marocchino. Ma al momento dell'arresto di T.F sono nati gli altri problemi. Con la scusa di un nonnaie controllo, gli agenti hanno cercato di isolarlo dagli altri suoi connazionali. «Ma io sono innocente, cosa volete da me...», ha iniziato a gridare alle cinque del pomeriggio il giovane marocchino, chiedendo aiuto. Altri extracomunitari si sono messi di mezzo, ne sono nati i primi spintoni, poi la tentata rivolta che ha interessato tutto il campo alle porte di Milano, vicino alle tangenziali. Otto immigrati in stalo di fermo, agenti e personale sanitario feriti ma anche molli extracomunitari hanno denunciato percosse. E fino a sera gli agenti, in forze hanno presidiato il campo di via Gorelli. |r.m.) Il sindaco di Milano Gabriele Albertini

Persone citate: Gabriele Albertini

Luoghi citati: Milano