Pensioni d'oro, nessun decreto di Giancarlo Fossi
Pensioni d'oro, nessun decreto Pensioni d'oro, nessun decreto D'Alema rassicura igiudici: ne discuteremo Giancarlo Fossi H0MA Nessun colpo di mano del governo stilli; «pensioni d'oro» nella finanziaria 2000. Ieri, incontrando il presidenti; dell'associazione nazionale magistrati MarIone, D'Alema ha escluso che su una materia così complessa l'esecutivo intenda ricorrere ad un decreto legge. Il problema esiste, conferma il premier, ma quasi cortamente verrà affrontato in un provvedimento collegato alla finanziaria e, comunque, dopo una consultazione preventiva di tutte le categorie interessate. L'assicurazione tende, ovviamente, a dissipare l'allarme suscitato da voci ricorrenti di tagli robusti alle future pensioni (oltre i 100 milioni annui), che avevano indotto la stessa associazione magistrati a paventare la possibilità di unu vera e propia fuga di almeno mille magistrati. Lo stesso eso- do in massa che preannunciano, nell'incertezza della situazione, tutte le categorie ad alto reddito nel settore pubblico e privato. La questione, peraltro, si presenta con due facce: la prima riguarda l'applicazione di un contributo di solidarietà del 2% sulle pensioni in essere; la seconda, ben più complessa, concerne le retribuzioni attuali e le pensioni future. Il contributo di solidarietà, salvo colpi di scena, dovrebbe scattare in collegamento con la finanziaria 2000; invece, sembra difficile che nella stessa finanziaria possa definito il secondo problema, sollevato dal ministro del tesoro Amato, cioè quello della determinazione di un «tetto» por le pensioni future, della riscossione di contributi non superiori ai limiti del «tetto» e della liberazione conseguente di risorse da impiegare per un vero decollo dei fondi pensionistici integrativi. Ma, a parte il nodo delle «pensioni d'oro», l'atmosfera si va progressivamente surriscaldando a mano a mano che ci si avvicina alla scadenza del 30 settembre fissata per la presentazione della finanziaria al par¬ lamento. E il ministro Amato, coinvolto in riunioni od incontri a ritmo serrato, è costretto suo malgrado a rimandare una sfida a tennis con Panatla. «Potrò giocare - gli fa sapere il ministro - solo a finanziaria approvata». In realtà, il calendario è fitto (oggi ci sarà un incontro tecnico governo-sindacati)) e si preannunciano sette giorni di fuoco, tanto più che nello schieramento sindacale si fa sempre più profonda la spaccatura fra Cgil e Uil da una parte e Cisl dall'altra. All'accusa di scarsa autonomia rivoltagli dal leader della Cisl D'Antoni, il capo della Uil Larizza risponde seccamente: «Sono sorpreso e indignato. La Cisl faccia la sua battaglia come crede, ma senza esercitare la pretesa un pò arrogante di emettere giudizi sull'autonomia degli altri sindacalisti». D'Antoni smentisce di aver espresso alcun giudizio, ma nello stesso tempo alza il tiro: «Sono pronto anche alla mobilitazione, tutto dipende dalle risposte del governo». Intanto, i sindacali del pubblico impiego protestano contro l'ipotesi di bloccare per sei mesi i contratti integrativi (il ministero smentisce), quelli dei lavoratori elettrici esortano a non toccare il fondo previdenziale della categoria, il Sunia (sindacato inquilini) chiede di inserire in finanziaria l'aboli/.ioone dolio sconto del 30% per la vendita degli immobili di pregio degli enti previdenziali. I Ds sarebbero favorevoli a misure che possano incentivare l'acquisto di auto usate ecologiche; a ottenere per il 2000 la proroga della riduzione fiscale del 41% sulle ristrutturazioni edilizie, magari combinata con la riduzione dell'Iva dal 20 al 10%, come volano per lo sviluppo e il Pil. Inoltre, a incoraggiare, non nella finanziaria, ma nei provvedimenti collegali, misure di «flessibilità in entrata». Scongiurati scioperi e fuga di massa di almeno 1000 toghe Il ministro del Tesoro Giuliano Amato
Persone citate: D'alema, D'antoni, Giuliano Amato
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