Allarme inflazione, colpa del caro-petrolio
Allarme inflazione, colpa del caro-petrolio Il ministro dell'Industria: dati attesi, ma abbiamo dimostrato di saper domare il problema Allarme inflazione, colpa del caro-petrolio E la Cisl insiste: meno pressionefiscale sulla benzina ROMA Zero virgola duo è secondo i primi parziali dati l'aumento del costo della vita in settembre, + 1,0% in dodici mesi probabilmonto contro l'I,7% di agosto; c l'Italia si innervosisce per queste frazioni, come se non riuscisse a convincersi che i tempi dell'alta inflazione sono passati. Per tranquillizzare scende in campo perfino il presidente della Repubblica, che di economia se ne intende non poco, «lira stato previsto dagli esperii - ha dichiarato Carlo Azeglio Ciampi, in visita all'Aquila che l'inflazione a causa del caro petrolio potesse arrivare a toccare nel corso dell'anno fino al 2%, per poi riabbassarsi». C'è da preoccuparsi, dunque? Il capo dello Stato risponde che «(piando uno ritiene di aver individuato la causa di un corto feonomcno, si rende conto della sua gravità e ne trae conclusioni di maggiore o minore preoccupazione, In questo caso, la causa è slata da tulli individuala nell'aumento del prezzo del greggio». Passera, dunque, questa breve impennata. Gli esperti analizzando i dali dicono che negli altri settori le cose vanno bene: i prezzi alimentali sono diminuiti, quelli delle telecomunicazioni scendono a causa dell'aspra concorrenza prodotta dalla liberalizzazione. Certo l'Italia deve domandar si - aggiungono gran parte degli economisti - come mai abbia, rispello agli altri Paesi europei, meno crescila e un poco più di inflazione allo stesso tempo; «drammatico paradosso» secondo l'economista di Unicredito Paolo Guida, poiché è norma che uno di questi due svantaggi escluda l'altro. E' questo il problema, anche secondo il minsitrodell'Industria Pierluigi Bersani. I primi dati sul costo della vita in settembre, provenienti da Milano, Genova, Venezia, Trieste, Bologna, Firenze e Palermo, non sembra che peggiorino il quadro già no¬ to. Ma nella zona euro resta la divergenza tra i Paesi dove l'inflazione è completamente sconfitta, come Francia, Germania, Austria, e altri dove è prossima o superiore al 2%. «Confermiamo la nostra stima dell' 1,6% nella media annua '99» dichiara Helene Ilmaier, analista della MMS-Standard and Poor. «Sono dati rassicuranti» si spinge addirittura a dire Lorenzo Codogno della Bank of America, secondo il quale «non si avverlc alcuna spirale inflativa sui prezzi al consumo e le prospettive restano assolutamente buone». Peraltro l'effetto della nuova fase di caro-petrolio cominciata in estate si prolungherà in ottobre. Le voci del costo della vita dove si registrano rincari sono tutte direttamente connesse al petrolio. Aumenta la spesa nel capitolo combustibili, che comprende gasolio ed energia elettrica; aumenta nel capitolo trasporti, che comprende bonzian e gasolio auto. Gli altri prezzi non ne sembrano influenzati, salvo alcune eccezioni. A Palermo il costo della vita complessivo è rimasto stabile, a Milano e cresciuto dello 0,1%, a Genova e Perugia dello 0,2%, a Venezia Bologna e Firenze dello 0,3%, a Trieste, dove si registra la variazione più forte della voce «combustibili», dello 0,4%. Se nelle telecomunicazioni il mercato funziona bene e fa scendere i prezzi, il altri settori tuttavia non è cosi. L'osservatorio dell'Uniocamere perciò consiglia al governo attenzione nell'assicurarsi che non vi siano a accordi di cartello per limitare la concorrenza: «significative anomalie sono rinvenibili nelle dinamiche di alcuni prezzi liberalizzati. Negli ultimi tre anni, a fronte di una crescita cumulata dei prezzi al consumo di circa il 10%, le assicurazioni auto sono rincarate del 62 per cento. Circa i carburanti, recenti analisi da noi condotte hanno mostrato significative asimmetrie nella traslazione sui prezzi finali degli aumenti e delle diminuzioni delle quotazioni internazionali». Ovvero, quando il greggio rincara i prezzi alla pompa salgono subito, quando ribassa diminuiscono con lentezza. «Bisogna abbassere la pressione fiscale sulla benzina» sostiene invece il leader della Cisl Sergio D'Antoni in rotta di collisione con il governo, e lancia l'allarme sulla politica dei redditi che potrebbe essere messa in causa. «Controllo delle tariffe pubbliche» è invece la proposta della Confcommercio, pronta a lanciare l'allarme sui prezzi che «cresceranno ancora nei prossimi mesi». Dai dati di ieri risulta in verità una media di aumento annuale dell' 1,85% circa; per cui se oggi pomeriggio i dati delle grandi città restanti, Torino, Napoli e Bari, fossero particolarmente buoni, il dato complessivo si approssimerebbe ali 1,8% anziché 1,9%. Ir. r.] Confcommercio: controllo delle tariffe pubbliche o il caro-vita continuerà a salire INFLAZIONE SUI MASSIMI 2,5 (L'indice annuo che misura l'andamento dei valori dal gennaio 1998) variazione percentuale 1 + 2,1;+2,1 +2,1; : MAGGIO i GIUGNO : LUGLIO ' AGOSTO SETTEMBRE1 OTTOBRE;NOVEMBRE1 DICEMBRE; GENNAIO • FEBBRAIO • MARZO : APRILE : MAGGIO : GIUGNO : LUGLIO : AGOSTO SETTEMBRE: 1998 1999
Persone citate: Aprile, Carlo Azeglio Ciampi, Giugno, Helene Ilmaier, Lorenzo Codogno, Paolo Guida, Passera, Pierluigi Bersani, Sergio D'antoni
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