Il lupo di fiume di Bruno Gambarotta

Il lupo di fiume L'ANTEPRIMA DEL MESE: PIERO SORIA Il lupo di fiume PIERO Soria, dopo una lunga serie di thriller di successo molti dei quali ambientati a Torino, affronta con questo nuovo romanzo la prova più ardua per un autore che voglia tenere incatenato il lettore dalla prima all'ultima pagina. Quella di scoprire le proprie carte fin dall'inizio. Con il ritmo sincopato di una prosa tesa e rapida come un'improvvisazione di jazz, Piero Soria ci dice fin dall'inizio chi è colui che ammazza in serie; è uno che, in un momento in cui la vita finalmente sembrava sorridergli, si sente dire dai medici che gli restano quattro mesi di vita. Il destino colpisce nel mucchio e lui farà altrettanto, sparando con un fucile telescopico su un passante scelto a caso. Dalla soffitta di un palazzo di piazza Vittorio Veneto, la piazza simbolo della nostra città, la sede del mito di fondazione di Torino, col carro di Fetonte, il torello di Iside, il Santo Graal e tutto il brio à brac della Torino magica. La vittima è scelta a caso ma per l'ordinata mentalità torinese è impensabile che un delitto non possa avere un movente. Perciò si indaga e si scava nel passato della vittima di turno per trovare un appiglio, una ragione qualsiasi che possa aver spinto l'assassino a premere il grilletto. Qui opera la prima straordinaria intuizione dell'autore: se scavassero nel passa¬ to di ognuno di noi troverebbero almeno un motivo sufficiente ad armare una mano vendicativa, sia pure di un paranoico. Seconda e altrettanto grande trovata è quella di appoggiare l'inchiesta sulle spalle del commissario Lupo Lupo, che già compariva in un precedente romanzo di ambientazione torinese, «La procuratora». Lupo è una figura anomala, quasi estranea al suo ambiente di lavoro. Torinese che odia Torino ma che ama il Po al punto da abitare, con moglie e figli, in una casa sulle sue rive, il nostro commissario fa quello che nessun poliziotto, o giudice, o medico, dovrebbe permettersi di fare, cioè si lascia coinvolgere emotivamente dai casi umani che incontra, in specie per quanto riguarda le vittime. Inevitabili pertanto i conflitti con i colleghi, mediocri arrivisti e con il questore che deve gestire l'ordine pubblico senza urtare i tanti poteri palesi o occulti che reggono l'impalcatura politica ed economica della città. Come sempre succede quando si presenta questo genere di romanzi, è meglio fermarsi qui, prima di aggiungere una parola di troppo che rischerebbe di rovinare il piacere della lettura. Mi sia solo concesso di augurare a questo libro tutta la fortuna che merita. Bruno Gambarotta Il lupo di fiume

Persone citate: Del Mese, Iside, Lupo Lupo, Piero Soria

Luoghi citati: Torino