IL FRATELLO DELL'ANARCHICO BRESCI
IL FRATELLO DELL'ANARCHICO BRESCI IL FRATELLO DELL'ANARCHICO BRESCI SCRIVE Guido Riganti torinese: «Mettendo in ordine i miei ricordi, ho ritrovato tra le altre, due foto ingiallite dal tempo, che appartengono a due generazioni: quella di mio padre Enrico, e quella di mio nonno Nicola. La foto del 1905, dove c'è il nonno (pubblicata in questa pagina), è interessante, perchè riporta ad un fatto storico di rilievo: infatti l'ultimo ufficiale in piedi a destra, con i capelli chiari, era fratello dell'anarchico Bresci che uccise il re Umberto I il 29 luglio del 1900. Non era quindi ammissibile che un suo parente fosse ufficiale del Regio Esercito; dovette allora cambiare cognome con quello della madre - Ravazza come indicato nella scritta in alto che quasi non si vede nella riproduzione. Mio nonno ricordava che all'epoca correva la battuta dei compagni :«Tuo fratello - gli dicevano - ha ammazzato il nostro...principale...» La seconda fotografia riguarda mio padre con gli allievi ufficiali del 37° Reggimento Fucilieri, anni 1909/10 a Modena...Egli era nato a Nola, vicino a Napoli, seguendo le peregrinazioni dei miei nonni che avevano disseminati sei figli per tutta Italia. E del sud aveva una certa borbonica indolenza e l'ironia di chi non aveva nulla da perdere; era un uomo dolce, non volitivo. Con questo carattere intraprese la professione a lui meno adatta rispettando le tradizioni di famiglia: la carriera militare, che concluse col grado di colonnello e qualche medaglia che conservo inquadrata nel mio studio. Fu tre volte in Libia con gli ascari, poi richiamato al fronte nel 1914 e preso prigioniero dagli austriaci nell'offensiva del generale Conrad. In Libia fu col 4° Eritreo in pianta stabile nell'oasi di Bumeliana, e a periodi, il battaglione usciva in ricognizione su un territorio che si estendeva per 120 chilometri, da Tripoli alle alture del Garian. Nel 1928 lo aveva segui- lo a Bengasi la mamma dove a dicembre nacque la primogenita, mia sorella Maria Clotilde. Mio padre aveva all'epoca il grado di capitano. Due anni dopo, e ormai in Italia, nacqui io, Guido Riganti, ultimo rampollo di una famiglia di militari; ma l'unica - prima e ultima divisa che ho indossato nella mia vita, è stata da bambino, quella di «Figlio della lupa»... Nella foto in basso gruppo di ufficiali del Regio Esercito: l'ultimo a destra era fratello di liresci
Persone citate: Bresci, Guido Riganti, Maria Clotilde, Ravazza, Umberto I
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