SCHUBERT FULL IMMERSION IN CONSERVATORIO di Sandro Cappelletto

SCHUBERT FULL IMMERSION IN CONSERVATORIO SCHUBERT FULL IMMERSION IN CONSERVATORIO Schubert è colto, popolare o tutt'e due? Se c'è un compositore adatto a questo Settembre Musica senza frontiere, è il viennese triste e visionario, gentile e rapinoso, figlio delle radici più profonde della sua terra, capace di ascoltarne gli umori antichi, padre di una musica che non ha eguali nel primo Ottocento. Fragile e volante, tentata per contrasto di schiudere abissi terrorizzanti anche per la più nera anima romantica. Nei due incontri a lui dedicati (il 16 settembre al Piccolo Regio, il 18 settembre al Conservatorio) protagonisti sono la musica da camera e il canto dei Lieder per voce e pianoforte. La sua intimità più inviolabile, il luogo di ciò che si può appena dire, immaginare, ma anche il territorio della sperimentazione più ardita: il volo senza fine del quintetto per archi op. 163, lospaesamento, costruito con suoni minimi, non minimalisti, del tempo lento del Trio op. 100. Le regole esistono per venire negate, solo la consapevolezza più lucida del passato consente di inventare il nuovo. Affidati a un solido, autorevole gruppo di musicisti in gran parte torinesi (nella full immersion del 18, che si svolgerà dalle 17 fin oltre la mezzanotte, suonerano tra gli altri il Quartetto d'archi di Torino, il Trio Debussy, il Trio di Torino) i due concerti - accompagnati dalla presentazione di un libro schubertiano costruito attra- verso i ricordi dei suoi amici sembrano costituire il nucleo di un possibile futuro approfondimento: l'universo di Schubert, frequentato spesso ma con poca fantasia, è grande abbastanza per contenere tutte le nostre ansie contemporanee. Sandro Cappelletto

Persone citate: Schubert, Schubert Full

Luoghi citati: Torino