«CHI HA CREATO LA LENCI»
«CHI HA CREATO LA LENCI» lo dico a "torinosette «CHI HA CREATO LA LENCI» «Icani, silenziose vittime» «I musicisti e la città» La vera Lenci Ho letto nella rubrica di Dada Rosso «Vicini e Lontani» del n. 544 di TorinoSette il pezzo che riguarda Lazzaro Garella e per amore di verità mi vedo costretto a segnalare due errori in esso contenuti. La fabbrica «Lenci» non fu affatto fondata da Pilade Garella, bensì da Helenchen Kònig Scavini e prese nome dal diminutivo di Helenchen, Lenci. In seguito Lenci fu letto come un acrostico: «Ludus est nobis constanter industria»; ciò avvenne ad opera di Fantasio Vacchetti, che con questa frase intitolò una simpatica poesia sulle bambole, dedicata a Lenci in occasione del suo onomastico nell'agosto del 1919. Il testo originale è ancora conservato dalla famiglia Scavini. Non so cosa abbia raccontato Lazzaro Garella a Dada Rosso, ma le cose stanno come le ha raccontate Maurizio Lupo su La Stampa di mercoledì 23 luglio (eccezion fatta per la citazione di Ugo Ojetti). Per ulteriori notizie la rimando a mio libro «La vita avventurosa della signora Lenci», in «Almanacco Piemontese di vita e cultura» (1999), Torino, Viglongo Editore, pp. 145-152. Simonetta Satragni Petru2zi Torino Orazio, Farinelli Ho letto il bellissimo racconto «Agosto» di Gianni Farinetti su TorinoSette del 30 luglio e vorrei dirgli, seppure in ritardo, il grazie mio personale e quello di molte persone che come me da anni cercano di rendere la vita meno difficile agli animali che vivono al nostro fianco. Agosto è tutti i cani che di buon grado si adattano ad una vita molto lontana dalle esigenze della loro specie pur di strappare agli umani una carezza, un richiamo, una manifestazione di affetto. I suoi padroni che lo condannano a morte per incoscienza e superficialità e che per le stesse ragioni a volte lo maltrattano dopo averlo coccolato, cucciolo morbido e accattivante, sono molti umani che dovrebbero forse imparare ad entrare nella psiche dei loro animali per capirli ed apprezzarli. Penso che se molti giornalisti dimostrassero la sensibilità di Gianni Farinetti il mondo sarebbe migliore. Carla Dematteis, Torino Ancora sui musicisti In merito alla lettera del sig. Marcello Capra apparsa alcune settimane fa su Torinosette, vorrei aggiungere che in Torino esiste un'altra numerosissima categoria di musicisti: i validi professionisti costretti a lavorare nella clandestinità per colpa di chi, avvolto nel provincialismo che impera nella nostra città, non si accorge nè del loro talento tantomeno della loro esistenza. E' mutila continuare a pronunciare temibili parole di disgusto se poi non si fa nulla, ma proprio nulla, per cambiare le cose. Finché saranno i soliti amici ad avere le opportunità di esibire in pubblico le loro scarse competenze, finché non saremo all'altezza di valutare con cognizione di causa i talenti che emergono a fiotti in Torino, finché non ci lasceremo alle spalle l'idea che la musica si faccia da sé, finché aspetteremo seduti in poltrona il talento che scuoterà gli animi assopiti non vedremo nulla di nuovo. E tutto rimarrà scempio di interesse come lo è da tanto tempo. Torinesi, è ora di svegliarsi! Marco Cavicchioli, Torino Una proposta pratica Seguo con interesse il vostro settimanale, perché denso di notizie e informazioni. Vorrei però darvi un suggerimento che potrebbe accontentare non soltanto me, ma anche tanti altri lettori. Le notizie sono suddivise per argomento... Ok, va benissimo, però io proporrei di dividere gli appuntamenti per data e, all'interno della divisione per data, per argomento, in modo tale da sapere immediatamente che cosa fare in un determinato giorno e scegliere ciò che più interessa (gite, concerti, teatro, cinema ecc.). Giulia Vita, Torino Lettere a «Lo dico a TorinoSette» via Marenco 32,10126 Torino oppure fax 011 /663.90.36
Luoghi citati: Torino
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