II canto alla viola del '500 in musica di Sandro Cappelletto

II canto alla viola del '500 in musica D ISCHI CLA9SI,6A* II canto alla viola del '500 in musica UNDICI musicisti del Cinquecento europeo e la poesia di Francesco Petrarca, prediletto modello di perfezione formale, capace di coniugare eleganza e passione. Un liuto e la voce di un soprano per raccontarci una moda umanista, un modo riservato e persuasivo di far musica, lontano dai fasti teatrali. Franco Fois e Simonetta Soro, cagliaritani, attivi in duo da diversi anni, sono i protagonisti di questa incisione, che propone anche alcuni «Ricercari» e «Fantasie» solo strumentali, utili a ricordarci la passione di quel secolo per i colori possibili della musica, la sua ricchezza cromatica, di accenti, melodica, ritmica (compact-disc Rivo Alto, lire 32.000, breve nota critica, notizie su tutti i compositori, testi poetici integrali). «Il cosidetto "canto alla viola" era prassi assai diffusa. Soprattutto nel caso di un solo esecutore - scrivono i due interpreti - veniva a rappresentare l'incarnazione del mito di Orfeo che ben si affiancava all'ideale umanistico di centralità dell'uomo». Tromboncino, Giovanni da Milano, Vincenzo Capirola, Sebastiano Festa, Philippe Verdelot, Alonso Mudami, Enriquez de Valderravano, Alfonso Della Viola, Eustachio Romano, Jacques Arcadelt, il Palestrina: tutti soggiogati dalla cornucopia di immagini poetiche vecchie già di duecento anni (Petrarca muore nel 1374), rispettosi del testo la musica, allora, si diceva «ancella» della parola - ma pronti a moltiplicarne il senso, a carpirne allusioni, intermittenze, accelerazioni, misurati ornamenti. Liriche come «Chiare, fresche e dolci acque» (Palestrina), ma anche la più celebre invettiva politica petrarchesca «Italia mia» (Verdelot): la voce della Soro, capace di una franca spontaneità popolaresca, preferisce accarezzare la parola più che morderla, controllando sempre la drammaticità che alcuni versi consentirebbero. Abile nel dosare i fiati, resta fedele ad una filologica pacatezza espressiva - una recitazione intonata più die un canto - lontana dalle fioriture secentesche. Il liuto di Fois sottolinea questa discrezione, talvolta inventando brevi, preziose decorazioni. Un disco che evoca un modo di far musica, e un mondo che l'ascoltava, sepolti. Un riuscito scavo archeologico. LA POESIA DI PETRARCA INTERPRETATA, SECONDO I CANONI UMANISTICI, DALLA VOCE DI SOPRANO E DA UN SOLO LIUTO LA POESIA DI PETRARCA INTERPRETATA, SECONDO I CANONI UMANISTICI, DALLA VOCE DI SOPRANO E DA UN SOLO LIUTO |1l|t- | Sandro Cappelletto

Luoghi citati: Italia, Milano, Palestrina