E per festeggiare i trent'anni arriva Internet 2, la vendetta di Anna Masera

E per festeggiare i trent'anni arriva Internet 2, la vendetta INTERNET E per festeggiare i trent'anni arriva Internet 2, la vendetta sen, e ha inventato messo proprio: voluzione? ALos Angeles si è appena festeggiato il trentesimo compleanno di Internet. Nell'estate del 1969 (c'è chi dice il 30 agosto, clù il 2 settembre) a Los Angeles, in una stanza dell'università californiana Ucla, funzionò per la prima volta la comunicazione via Rete sul nodo della neonata Arpanet, grazie al collegamento di un grande processore arrivato da Boston, l'Imp (Interface Message Processor), a un computer, il Sigma-7. Ma non c'è unanimità sulla data esatta della nascita di Internet. C'è chi la fa risalire al 1957, in piena guerra fredda, quando il governo americano diede inizio al progetto Arpa (Advanced Research Projects Agency) con un obiettivo militare: creare una rete di comunicazioni via computer a prova di bomba atomica. L'idea di creare una struttura «a rete», in cui ogni computer collegato rappresentasse un «nodo» raggiungibile attraverso vari percorsi indipendenti in grado di dialogare con tutti gli altri sulla base di un linguaggio universale, in effetti risale ad allora: ma ci vollero dodici anni per arrivare alla prima trasmissione. Però un fatto è certo: paradossalmente, sono stati i militari a contribuire alla nascita del mezzo di comunicazione più incontrollabile e anarchico del mondo. Dal Pentagono divenne presto strumento di comunicazione del mondo universitario e scientifico. E nel 1990 con l'invenzione del sistema dell'ipertesto («http», hypertext transfer protocol) al Cern di Ginevra, che permette di navigare tra i documenti con il sistema dei «link», Arpanet è stata soppiantata da Internet, una rete globale accessibile a tutti. Ma l'esplosione avviene solo nel 1994, quando Marc Andreesen, allora studente universitario, con il suo browser «Mosaico, il precursore di quello che è poi diventato Netscape, ha dato a Internet un'interfaccia amichevole, non solo per addetti ai lavori. Ma Internet non è solo il World Wide Web (www): è anche Usenet, la rete delle bacheche elettroniche dove gruppi di discussione si confrontano su migliaia di argomenti diversi; ed è anche email; ric^ posta elettronica, l'applica¬ zione più diffusa della Rete. Oggi sono più di 100 milioni gli utenti di Internet nel mondo. I «padri fondatori» della prima rete si chiamano Vint Ceri", Léonard Kleinrock, Steve Cracker, Jon Postel, Mike Wingfield e Ben Barker. Trent'anni fa stapparono una bottiglia di champagne : nia nessuno di loro immaginava di assistere all'inizio della più rivoluzionaria innovazione del secolo, la rivoluzione digitale, appunto, che trasforma gli atomi in bit e inette il mondo intero a portata di clic. Con Internet, cambiano tutti i modelli di business: è nata una nuova economia, la cosiddetta «Net-Economy», fatta di grande diffusione in tutto il mondo super-rapida e a costi bassissimi, in cui le cose e i servizi gratis creano valore, perché attirano il pubblico e danno luogo a tante comunità virtuali con interessi omogenei. E la Rete fa sentire tutti più liberi, perché su Internet non ci sono confini geografici o politici ed è quindi facile sfuggire al controllo dei governi. Intanto, è proprio di ieri la notizia che Marc Andreesen, il ragazzo che ha dato un volto a Internet, dopo aver venduto la sua Netscape ad America Online, il più grande portale di accesso americano alla Rete, si è dimesso per rimettersi a lavorare in proprio. Occhio: arriva Internet II, la vendetta. Marc Andreesen, il ragazzo che ha praticamente inventato la rete, si è rimesso a lavorare in proprio: sarà nuova rivoluzione? Anna Masera

Persone citate: Barker, Jon Postel, Kleinrock, Marc Andreesen, Mike Wingfield, Steve Cracker, Wide

Luoghi citati: America, Boston, Ginevra, Los Angeles