Quel Piemonte di regge & castelli di Carlo Grande

Quel Piemonte di regge & castelli VIAGGIO IN DIMORE STORICHE PRIVATE RARAMENTE APERTE AL PUBBLICO Quel Piemonte di regge & castelli LI WEEKND Carlo Grande A campagna - scriveva Laclos - è noiosa come un i sentimento, triste come la fedeltà». Anche a Celine non piaceva, «con tutti quei sentieri che non portano da nessuna parte». Ma chi imboccherà le strade al confine tra la provincia di Torino e quella di Cuneo avrà la sopresa di trovare, in quell'ordine sonnolento di pioppeti e campi di mais, qualcosa di antico e affascinante: il castello di Bagnolo ad esempio, a pochi chilometri da Cavour, selvatico maniero del XII secolo circondato da mura, vecchi mulini, cascine che hanno visto la storia del Piemonte e ospitato persino Vittorio Amedeo II, reduce dalla guerra. Perché la pianura piemontese, a saper guardare, è anche una terra affascinante, e nasconde parchi, giardini antichi, castelli: per scoprirli a colpo sicuro si possono seguire, fino a ottobre, gli itinerari di «Regge & Castelli», circuito organizzato con l'aiuto della Direzione turismo della Regione Piemonte e dall'Associazione dimore storiche itaUane. Capiterà, come solo alcune iniziative del Fondo per l'ambiente italiano e del «National Trust» inglese rendono possibile, di entrare in dimore storiche private raramente aperte al pubblico, e di essere accolti dagli stessi proprietari, quasi tutti discendenti diretti delle antiche casate che costruirono le dimore. Il Palazzo con castello di Bagnolo, complesso feudale è un gioiello posseduto nel 1200 dai Malingri di Bagnolo, ora residenza di campagna dei loro discendenti, baroni Oreglia d'Isola, che l'hanno saputo conservare con grande cura e raffinatezza. Il primo itinerario si snoda verso le montagne, quasi all'ombra del Monviso: se non si vuole cominciare dal notissimo castello di Stupinigi, conviene puntare sulla Villa il Torrione a Pinerolo (neoclassica, con 20 ettari di parco), sul Castello di Osasco (fortezza del 1300 con parco all'inglese), su quello di Campigliene (parco fiorito, con alberi secolari), o sul palazzo del Carretto a Saluzzo (dimora juvarriana del '700, con giardino delle erbe e parco romantico). A Saluzzo si potrà visitare anche la città antica, il Castello della Manta e mangiare a... Il secondo itinerario, tra pianura e Langhe, parte da Racconigi, e corre in un paesaggio più collinoso, per dirla come Carducci «esultante di vigne e di Castelli». Tocca la settecentesca Villa I Berroni (con arredi, tavole imbandite e costumi d'epoca), il Castello di Pralormo (tutt'ora residenza dei proprietari originari, i conti Beraudo di Pralormo, con serra, orangerie, parco fiorito all'inglese disegnato nell'800 dal paesaggista Xavier Kurten, artefice della Reggia di Raccoltigli, il Castello di Monticello (fortezza del '300, con parco e «segrete»), e quello di Castiglione Fauetto (a pochi chilometri da Alba), una delle fortezze più imponenti del Piemonte medievale: costruito nell'XI secolo, domina il borgo sottostante e offre un superbo panorama sui vigneti delle Langhe. Divenne feudo nel 1225 dei Falletti, che diedero il nome al paese. Passò quindi ai conti Vassallo di Castiglione, che vi risiedono ancora oggi.). La scorreria tra «Regge & Castelli» si conclude con il maniero di Guarene (del '700, con scalone, sale barocche e dal giardino all'italiana bellissimo panorama sulle montagne e sulle Langhe) e con il Palazzo Re Rebaudengo, le cui sale affrescate ospitano la «Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l'Arte», museo di arte contemporanea. Poi il rientro, nella «noiosa» campagna; fra capannoni, lunghi rettifili e qualche «regina di corriere e paracarri», la solitudine di una pompa di benzina, paralizzata dal sole sulla provinciale deserta, è vertiginosa come un quadro di Hopper, indolente come una canzone di Paolo Conte. Il Castello diStupinigi