Ma perché nessuno ti porta mai i bagagli in camera?

Ma perché nessuno ti porta mai i bagagli in camera? Ma perché nessuno ti porta mai i bagagli in camera? HOTEL Cavour MA. in quale categoria di alberghi bisognerà andare perché qualcuno vi chieda se avete bisogno per il vostro bagaglio? Ma quanto mai si dovrà spendere perché al ricevimento, negli alberghi d'Italia, il servizio non si limiti a mettervi in mano le chiavi della stanza ma comprenda, anche, l'accompagnamento in camera? Ma perché queste cose, assolutamente «normali» e doverose in posti dove dormire una notte vi costa 300.000 lire, non si vedono più? «Il signor xyz ha prenotato una stanza per me, per questa notte» dico al ricevimento. L'impiegato controlla, annuisce e mi chiede un documento. E' bravo, me lo registra subito e mi fa, restituendomelo: «Al telefono la cercheranno a suo nome, signor Raspelli?». Alla mia risposta affermativa prende nota e mi passa la chiave: «Stanza 403, quarto piano» mi dice. Poi si ributta nel suo lavoro (scarso, visto che sono le 16), accanto ad un collega poco indaffarato come lui, mentre dalla porta della direzione esce una terza impiegata. Afferro il mio bagaglio, del resto scarso, e con un ascensore che avrebbe bisogno di un riammodernamento salgo al quarto piano di questo celebre hotel della famiglia Gallia. Dinastie di albergatori e dinastie di clienti, perché il Cavour è ad un passo dalla questura (quell'antico collegio Longone che fé scuola a Manzoni) ed accanto a piazza Cavour ed al suo Palazzo dei Giornali: metà del giornalismo italiano, Gotha compreso, qui ha fatto soggiorni anche lunghi se non addirittura vissuto in pianta stabile, mentre gestiva o dirigeva i più grandi fogli d'Italia. Alle 4 del pomeriggio la mia stanza è già pronta per la notte: il letto ha il guanciale rimboccato, hanno già messo il candido scendiletto e Te immacolate cartacee pia¬ nelle. Per addolcire la notte (alle 4 del pomeriggio!), sul lenzuolo c'è già il regalo dell'hotel: un dolce doblone di cioccolato fondente, squisito, con il marchio della casa. Tutto ciò vuol dire, lo avrete capito subito, che nessuno si sognerà più di riassettare la camera. La quale è piccola, con una sola sedia, senza tappini né cucchiaini nel frigobar, malinconicamente affacciata su un brutto cieco cortile ingombro degli impianti di aria condizionata e di riscaldamento, con un piano lettura (del resto comodo) dotato di due prese telefono dove, però, il testspia del modem dà un deludente segnale giallo: indica probabili problemi della trasmissione dati. Il cartellino riporta ancora a settembre, i prezzi del 1998. Però il lettone è unico e provvidenzialmente duro ed altissimo, anche in bagno c'è un telefono, a vostra disposizione un impianto individuale di riscaldamento e condizionamento, una cassafortina digitale, l'arredo caldo ed elegante. Nel cartoncino che vi hanno lasciato in stanza leggerete che la prima colazione costerà 25.000 lire. Ma allora perché io ho speso 300.000 per «camera e prima colazione» anche se non l'ho fatta? Perché, poi, questo servizio comincia solo alle 7 del mattino? Ed un poveretto che alle 8 ha il volo per Roma? Perché è costretto a saltarla ed a pagarla lo stesso? Vi sarete consolati con la discreta cena della sera prima che, per praticità, avrete fatto nel ristorante dell'hotel, tra arredi pacati e di calda eleganza, datata ma piacevole. Provato il 1-9-99

Persone citate: Cavour, Gallia, Manzoni, Raspelli

Luoghi citati: Italia, Roma